“Non l’ho mai pensato nel passato, non l’ho mai pensato oggi, non lo penserò mai nel futuro di ricoprire l’incarico, seppure di grande prestigio, di presidente dell’Asi di Caserta”. Stefano Graziano si tira fuori dalla mischia. E con una breve dichiarazione dice chiaramente che non è interessato a scendere in campo per giocarsi la partita per la guida dell’Ente che si occupa dello sviluppo industriale di Terra di Lavoro. Lo stop di Graziano all’ipotesi di una sua candidatura alla presidenza del cda dell’Asi arriva all’indomani dell’articolo pubblicato su Campania Notizie, in cui abbiamo descritto l’incontro tra Marco Villano, coordinatore provinciale del Pd, e il consigliere regionale del Nuovo Psi Massimo Grimaldi. In compagnia del dirigente dei Democrat c’era il sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino, che pur non risultando iscritto al Pd sta prendendo parte alle trattative nella speranza di ottenere un posto nel consiglio di amministrazione dell’Asi per ringraziare Nicola Ucciero per il suo passaggio dall’opposizione alla maggioranza nel civico consesso di Villa Literno. Sul piano provinciale il Pd è a caccia di un accordo con il Nuovo Centro Destra in nome delle “grandi intese”. Una linea dettata dalla segreteria Vitale con il decisivo avallo di Graziano. L’ex deputato si batte dalla nascita dei governi nazionali di larghe intese per trasferire quel modello anche a livello locale. La giunta Pd-Pdl di Mondragone nata con la benedizione di Graziano ne è l’emblema. Non a caso è sempre più fitto il dialogo tra l’area dell’ex parlamentare e Paolo Romano, leader casertano del partito di Alfano.

A tenere il bandolo delle trattative è sempre Villano assieme a Franco De Michele, responsabile dell’organizzazione. Del segretario provinciale Raffaele Vitale infatti si sono perse le tracce già da un bel po’ (se qualcuno lo ha avvistato nei paraggi è pregato di segnalarcelo). Ma il percorso politico indicato dal gruppo dirigente dei Democrat si sta rivelando più tortuoso del previsto. I fratelli Piero e Enzo Cappello (timoniere dell’Asi il primo) e presidente del Pd e sindaco di Piedimonte Matese il secondo) stanno spingendo per far saltare lo schema politico con l’obiettivo di trovare un accordo direttamente tra i sindaci dei comuni chiamati a eleggere i nuovi vertici dell’Asi. Da qui la contromossa di Villano. Che senza avvisare nessuno, scatenando le ire di Luigi Munno, ha incontrato Grimaldi per mettere i puntini sulle “i”. Da qualche giorno i fratelli Cappello hanno intavolato una trattativa con il consigliere regionale del Nuovo Psi nella speranza di creare le condizioni per avere i numeri necessari per indicare il nuovo cda dell’Asi. Ma i Cappello si sono confrontati con Grimaldi a titolo personale o in rappresentanza del Pd? Ecco, è questo l’equivoco che ha sgombrato con forza Villano. Che ha rimarcato che i fratelli Cappello non sono stati delegati a trattare sulla questione Asi: l’unico interlocutore è il segretario Vitale (a trovarlo). Graziano avrà anche rinunciato alla corsa per la guida dell’Asi. Ma ha lanciato un altro messaggio forte e chiaro: Piero e Enzo Cappello si mettano l’anima in pace, l’Asi se lo scordino pure.

Mario De Michele

 

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