Roberto Speziale, padre dell’ultrà del Catania Antonino condannato a 8 anni per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo Filippo Raciti, ha querelato per diffamazione a mezzo stampa la vedova del poliziotto. L’esposto è stato depositato alla Procura di Milano dall’avvocato Giuseppe Lipera, del foro etneo. Nella denuncia è riportata una dichiarazione della vedova che, a diversi siti on line, avrebbe detto: “Questo Speziale, che io non nomino mai, è un assassino e uno spacciatore di droga. E’ un mercante di morte. Questo si pubblicizza”. “Ribadendo l’innocenza di Antonino che ha subito una condanna ingiusta, frutto esclusivo di un clamoroso caso di errore giudiziario – scrive nella querela Roberto Speziale – trovo, da padre, anche se mio figlio è stato condannato in via definitiva, che le espressioni utilizzate dalla vedova del poliziotto, quali ‘assassino’ e ‘mercante di morte’, siano altamente infamanti ed enormemente lesive del mio onore e del mio decoro, nella mia qualità di educatore: oltre che lesiva nei confronti di mio figlio”. Il padre dell’ultrà del Catania detenuto nel carcere di Agrigento, sostiene che “la dicitura ‘Speziale libero’ sulla maglietta del tifoso napoletano” è la “semplice esternazione di un pensiero, condiviso da milioni di italiani: Antonino è innocente”.