Un ”Ufficio informazioni a piacere” l’idea anticrisi di Francesco Imparato, ambulante precario storico che svolge la sua, chiamiamola, attività davanti all’ingresso del Palazzo di giustizia di Napoli. Quando un paio di settimane fa Imparato, 53 anni quattro figli e moglie a carico, ha realizzato che gli utenti del tribunale si avvicinavano a più per chiedere indicazioni che per acquistare la sua merce, accendini fazzolettini, blocchetti e penne ha deciso di attaccarsi al collo il cartello chiedendo, come scritto, una mancia ‘a piacere’ ai clienti. ”Non pretendo nessun pagamento per le mie informazioni – spiega quasi a voler giustificare la sua iniziativa – ma qua i palazzi sono tanti e gli uffici pure ed allora e le persone sono contente quando riesco a farle orientare e magari comprano pure qualcosa”. Imparato è quasi una mascotte per le decine di avvocati che frequentano il Palazzo di Giustizia che gli hanno anche dedicato uno spazio sul loro social network. ”Qua tutti mi conoscono – dice contento Imparato – anche se non mancano momenti di incomprensione con qualche guardi giurata o con qualche vigile urbano. Ma io devo portare qualcosa di soldi a casa ed allora non desisto. Mica faccio male a qualcuno?”. Fino a qualche anno fa Imparato lavorava come banconista in un negozio di tessuti. ”Avevo uno stipendio dignitoso e da un giorno all’altro mi sono trovato per strada – racconta – dove ho cominciato a vendere articoli ai semafori condividendo gli spazi e i guadagni da fame con extracomunitari e zingari ”. Una guerra tra poveri che Imparato a deciso di non combattere ritirandosi sotto i palazzoni del Centro Direzionale. ”Comincio ad essere vecchio e stanco – si lamenta – vorrei trovare un lavoro anche di notte pur di portare a casa il necessario per sopravvivere”. Ma nel frattempo ” Scusi isola G3 ? ” e lui ” Signo’ dovete andare sempre diritto e ve lo trovate a destra dopo la chiesa… che vi serve un accendino?”.