Nessuno stop per incostituzionalita’ ne’ trasferimento a Roma. Il processo a carico di Alfonso Papa, il parlamentare del Pdl accusato concussione, corruzione, estorsione e rivelazioni di segreto d’ufficio nell’ambito della cosiddetta inchiesta sulla P4, rimane incardinato al collegio B della prima sezione del tribunale di Napoli, presidente Francesco Pellecchia.

Lo ha deciso la corte dopo aver esaminato le eccezioni sollevate dai legali di Papa, Carlo Di Casola e Giuseppe D’Alise, nella scorsa udienza dell’8 novembre. L’udienza di oggi e’ stata breve, e c’e’ ora una sospensione per decidere poi il nuovo calendario di appuntamenti. Il deputato, ai domiciliari in casa dei genitori da fine ottobre, era in aula in giacca blu e cravatta.La prossima udienza e’ fissata martedi’ prossimo e in quella occasione la corte della prima sezione penale sciogliera’ una eccezione sollevata dai pm che seguono l’indagini, Henry John Woodcock e Francesco Curcio. I sostituti procuratori hanno chiesto infatti di inserire nel fascicolo a dibattimento anche le intercettazioni telefoniche “fortuite”, quelle cioe’ indirette, ovvero quelle nelle quali il parlamentare e’ interlocutore di persone a loro volta intercettate. La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Carlo Di Casola e Giuseppe D’Alise, si e’ opposta. Decidera’ il giudice la prossima settimana.

 

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