“Siamo al collasso del sistema ospedaliero casertano e la Regione, attraverso tecnocrati e riciclati, spinge la nostra Provincia verso il baratro. In queste ore si chiudono ancora reparti ospedalieri a Maddaloni e S. Maria C.V., con l’alibi dell’applicazione di un Piano Ospedaliero che ormai sarebbe più onesto ribattezzare Piano di Chiusura e sui territori cresce la preoccupazione e l’incertezza”. Comincia così la nota della segreteria provinciale del Pd Caserta che torna ad accusare il sistema di gestione della sanità locale.  “Se una razionalizzazione doveva esserci nel corso degli ultimi quattro anni- scrive Raffaele Vitale- ebbene abbiamo solo assistito al taglio di posti letto che già erano sottostimati, a interi pezzi della provincia privati di essenziali presidi di emergenza in cambio di niente, e a nulla più. A fronte della chiusura dell’Ospedale di  Capua ed alla oramai prossima analoga sorte di S. Maria Capua Vetere, nessuna azione di riqualificazione dell’offerta ospedaliera in quel territorio; si procede  a spostare reparti da Maddaloni a Marcianise, ma intanto Marcianise non è stato in alcun modo potenziato nella sua struttura. Si continuano a spostare reparti e funzioni ad Aversa, il cui Pronto Soccorso però non regge più la pressione per carenze croniche di personale”.”Il PD della Provincia di Caserta- aggiunge il segretario de democratici- chiede di cambiare registro, a partire dai burocrati venuti da lontano e speriamo lontano destinati, che devono fare un passo indietro e invece  continuano a mortificare il diritto di una popolazione oramai esausta. Che fine ha fatto la rete dell’emergenza, la rete cardiologica e le 5 UTIC? Dove sono le Strutture Polifunzionali della Salute, con gli ospedali di comunità? E la rete dei servizi per l’oncologia nella Terra dei Fuochi deve restare un’utopia?””Il problema Caserta oltrepassa il livello già desolante della sanità campana, e rappresenta un’emergenza regionale. Il Partito Democratico chiede che sia messa in discussione la adeguatezza di un’ organizzazione ormai fatiscente, che di fatto sta deprivando 900.000 persone della sicurezza dell’accesso ai servizi ospedalieri, e chiede che la la discussione non sia lasciata in mano ai dirigenti delle Aziende attenzionate dalle indagini giudiziarie”.”Il PD ritiene che nell’immediato vada senza indugi garantita la funzionalità e l’operatività delle strutture esistenti senza salti nel buio, bloccando ogni tipo di chiusura o di spostamento che si voglia attuare, perché già l’esistente è insufficiente.Poi opereremo- si legge nella nota- per  pretendere, in uno con  il nostro livello regionale, un nuovo ed organico piano di interventi strutturali ed organizzativi, per ammodernare e migliorare gli ospedali destinati ai cittadini casertani e portarli agli standard indispensabili di qualità: può restare l’ospedale di Caserta senza Risonanza un giorno di più?E va completata al più presto la costruzione del Policlinico, la ristrutturazione dell’A.O. di Caserta e le ristrutturazioni in corso negli altri ospedali più piccoli. E va immaginata, perché no, anche la costruzione di nuovi presidi ( ad esempio ripartendo da quelli già previsti per Capua – S.Maria C.V. o Teano- Sessa), in grado di dare risposte sicure in aree ormai prive di ospedali degni di tale nome.Finora- concludono i democratici- abbiamo sentito tante chiacchiere, abbiamo visto tanti favori fatti ad alcuni, poca tutela del bene comune salute. Adesso occorre fare, e fare rapidamente e se non si è in grado passare la mano”.

 

 

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