Ville, aziende e disponibilità finanziarie per circa 15 milioni di euro riconducibili all’imprenditore dell’Alto Casertano Nicola Palladino, 58 anni, sono stati sequestrati dal Gico della Guardia di Finanza di Napoli. Nei riguardi di Palladino, ritenuto “organicamente inserito nel clan dei Casalesi”, eseguito un decreto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Dda partenopea. Palladino è ritenuto il braccio imprenditoriale delle fazioni Schiavone e Zagaria del clan. Il provvedimento di sequestro riguarda 3 società, con relativi patrimoni aziendali; 2 ditte individuali; quote societarie di 3 società; 36 fabbricati; 3 terreni; 36 automezzi; 12 rapporti bancari. Per un valore complessivo stimato a circa 15 milioni di euro. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, coordinate dai pm della Procura Antimafia di Napoli, proprio grazie al vincolo con il clan l’imprenditore aveva assunto nella provincia di Caserta una posizione predominante nel mercato della commercializzazione del calcestruzzo, insieme ad altre imprese dello stesso settore, sempre riconducibili al clan. Attraverso questo “cartello” di società, nel quale figura la Cls srl di Pastorano (Caserta), sequestrata perché riconducibile a Palladino, il clan riusciva a influenzare a proprio vantaggio il prezzo di vendita del prodotto e, nel contempo, ad aggiudicarsi le forniture per importanti opere nel settore degli appalti pubblici. L’imprenditore versava poi al clan, periodicamente, somme di denaro a titolo di contropartita dei benefici economici ottenuti grazie all’aggiudicazione delle forniture
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