Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione alla sentenza n. 2510/12, con cui, in data 9 novembre 2012, il G.U.P. presso il Tribunale di Napoli ha disposto, tra l’altro, la confisca dei beni e delle quote societarie nella disponibilità di Valter Lavitola per un valore di oltre 3 milioni di euro. I beni, nel luglio 2012, erano già stati oggetto di sequestro preventivo nell’ambito della c.d. “Operazione Editoria”, svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli su delega della Procura della Repubblica partenopea. In tale contesto erano state accertate molteplici violazioni alla normativa in materia di concessione di contributi pubblici per l’editoria, riconducibili alla “INTERNATIONAL PRESS SOC. COOP.”, società editrice del quotidiano “L’AVANTI”, di cui Lavitola viene ritenuto dagli investigatori amministratore di fatto. Secondo l’accusa il noto faccendiere si sarebbe indebitamente appropriato, di somme di denaro (sotto forma di contributi pubblici per l’editoria) per un ammontare complessivo di oltre 23 milioni di euro. Per i fatti contestati, nel mese di novembre 2012, Valter Lavitola ha patteggiato tre anni e otto mesi di reclusione, con l’irrogazione di varie pene accessorie (interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni 5, incapacità di contrattare con la Pubblica amministrazione per la durata di anni 3, inabilitazione all’esercizio dell’impresa commerciale e incapacità a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di anni 10).   – Sezione del GIP, le attività finalizzate alla confisca dei beni in parola.

 

 

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