‘Morti dimenticate, ingiustizia antica”: si allarga il fronte che pretende verita’ e giustizia sull’ex Isochimica di Avellino, l’azienda di Elio Graziano che per oltre un decennio, fino al 1988, ha scoibentato carrozze ferroviarie ad Avellino, a ridosso del popoloso quartiere di Borgo Ferrovia.

Lo striscione esposto dai lavoratori per ricordare i loro colleghi deceduti per cause correlate alla asbestosi, la patologia tumorale derivante dalle inalazioni delle fibre di aminato, ha preceduto il corteo che si e’ concluso con un sit in davanti alla sede provinciale dell’Inail. I lavoratori per anni esposti all’amianto, molti dei quali si sono in questi anni progressivamente ammalati, denunciano la irrisorieta’ dei risarcimenti e il mancato riconoscimento delle percentuali di invalidita’ priofessionale. Il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, Ezio Bonanni, che per conto di una decina di ex dipendenti dell’Isochimica ha presentato nei giorni scorsi una denuncia penale alla Procura di Firenze, competente per territorio, nei confronti di Elio Graziano e delle Ferrovie dello Stato ”per disastro ambientale e per aver determinato la morte e la malattia di numerosi operai”. Sulla base delle testimonianze di numerosi lavoratori secondo le quali l’amianto veniva interrato all’interno dell’Isochimica, Bonanni ha chiesto anche alla Procura di Avellino di verificare l’eventuale inquinamento provocato alle falde acquifere nell’area di Borgo Ferrovia e del vicino nucleo industriale. Alla manifestazione ha partecipato anche il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero: ”Penso che vi sia una forte responsabilita’ da parte di diversi livelli istituzionali e amministrativi. E’ giunto il momento di rompere il velo di omerta’ che da 23 anni copre quella che e’ stata una vera e propria fabbrica dei veleni e andare fino in fondo. Non si puo’ mettere tutto a tacere”.

 

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