Decongestionare la rete dei pronti soccorso e svuotare le prime linee dei grandi ospedali puntando sul filtro della assistenza primaria assicurata da medici e pediatri di famiglia e dagli specialisti degli ambulatori: la Regione Campania sta lavorando a un innovativo provvedimento quadro in cui tutti i camici bianchi prescrittori del territorio, compresi gli specialisti degli ospedali e degli ambulatori pubblici e privati accreditati, avranno un accesso diretto, con proprie credenziali, alla piattaforma informatica Sinfonia. Strumento ampiamente collaudato durante l’emergenza Covid per visualizzare l’esito dei tamponi e lo stato vaccinale e ora utile per avere il quadro della storia clinica del paziente e consentire la prescrizione diretta di visite, farmaci ed esami. «Un primo passo che allargheremo ad altre funzioni – confermano fonti regionali – l’obiettivo è costruire, attorno a questa infrastruttura digitale, il nucleo della nuova medicina del territorio finanziata dal Pnrr che nei prossimi tre anni confluirà nelle Case e Ospedali di Comunità». In pista, in questa direzione, un decreto dirigenziale, il numero 348, che individua centri pubblici di prescrizione per alcuni esami ad alto costo mentre sul fronte dei tetti di spesa per il privato accreditato la Regione, con il decreto 210, ammette che il fabbisogno supera di gran lunga l’erogato ma imprime una correzione di rotta alle strutture pubbliche che nell’arco del 2022 e 2023 dovranno accollarsi la produzione di ben 27 milioni di prestazioni che mancano all’appello. Per le ricette è questione di qualche settimana, entro luglio alcuni specialisti – prescrittori di esami e prestazioni ad alto costo e ad alto rischio di inappropriatezza – e quelli impegnati in alcuni percorsi diagnostici e terapeutici per malattie croniche e degenerative, dovranno compilare direttamente la ricetta per controlli, esami diagnostici e farmaci. Il paziente potrà così utilizzare la ricetta dematerializzata direttamente in farmacia. Senza passare più dallo studio del medico di famiglia che oggi funge da trascrittore anziché prescrittore. Il “copia e incolla” di quanto indicato dallo specialista si traduce in un mero impegno burocratico che sottrae tempo ed energie alle funzioni assistenziali reali. Un modo per tirare il freno all’aggravio di attese, trafile, telefonate e prenotazioni che oggi finiscono per alimentare il flusso verso il pronto soccorso in cui ottenere subito, senza attese e senza costi, diagnosi, visite, esami e ricoveri. «Siamo i primi a rifiutare il “ricettificio” che alcuni stigmatizzano – avverte Pina Tommasielli, tra i rappresentanti della categoria ai tavoli regionali – alla Regione abbiamo chiesto di responsabilizzare i colleghi specialisti partendo dalle prescrizioni ad alto costo di genetica, per Tac e risonanze nei controlli degli oncologici. Dobbiamo e vogliamo tornare a fare i clinici».

«Ai tavoli regionali – aggiunge Luigi Sparano della Fimmg – abbiamo chiesto di procedere rapidamente alla definizione del Piano delle Case e ospedali di Comunità». Su questo fronte è atteso l’aggiornamento del contratto di lavoro al ministero. I camici bianchi di famiglia potranno spendere un certo numero di ore nelle nascenti Case della salute. Il passo successivo sarà la collaborazione da prestare negli ospedali di Comunità. Per questo progetto Napoli può contare su 48 dei 380 milioni della torta del Pnrr per realizzare 32 Case di Comunità, (una a Capri e 10 nei rispettivi distretti) e 7 ospedali di Comunità da ristrutturare con 18 milioni, 11 centrali operative territoriali da attivare con una dote di ulteriori 18 milioni. Il manager della Asl Ciro Verdoliva intende bandire entro questo mese le prime gare. I 7 Ospedali di Comunità sono il Loreto, Incurabili, Viale della Resistenza a Scampia, Gesù e Maria, Annunziata, San Gennaro e Salita San Raffaele. Strutture che conteranno su un numero limitato di posti letto di area medica, tecnologie di primo livello e l’apporto della medicina e pediatria di famiglia, comprese guardie mediche e specialistici. Più nutrita è l’articolazione delle Case di Comunità, ben 32, con funzioni ambulatoriali e infermieristiche avanzate. Ce ne sarà una in ciascun ospedale di Comunità e in via Scudillo a Pietravalle, in via Leonardo Bianchi, a Stefania Bellone, in viale 4 aprile, in vico Valente, a Napoli est, presidio intermedio di Barra, in via Winspeare a Fuorigrotta, in via Canonino Scherillo, in via San Gennaro ad Antignano, via Sciuti, Viale della Resistenza, a Don Bosco, in via Ammendola in via Fratelli Grimm, via Quaranta, Lotto 0, Viale Disney, Piazza Nazionale (2), via Postica Maddalena, a Santa Maria della Pace e a Capri.

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