PIEDIMONTE MATESE –“Dobbiamo stare sulle barricate e vigilare”. Un appello preoccupato quello lanciato ieri dal presidente Fabrizio Pepe. E’ di nuovo emergenza finanziaria per la comunità montana del Matese. Avviata anche un’azione stragiudizionale, una sorta di diffida-sollecitazione alla regione titolare delle deleghe in fatto di forestazione e bonifica montana delegate all’ente che raggruppa 17 comuni dell’area matesina. Per illustrare le ancora incerte prospettive annuali il presidente Pepe ha convocato u consiglio straordinario con l’invito a partecipare indirizzato ai sindaci ed agli operai baif( braccianti idraulico forestali) nonché al personale presenti in massi nell’aula delle adunanze.

Ed i prossimi giorni saranno molto importanti con una serie di incontri: il 30, il 31 con l’assessore regionale al lavoro ed il 2 febbraio in seno alla cabina di regia attivata da tempo in regione. La questione è la stessa da tre anni a questa parte: la insufficienza di fondi per il comparto, ora a carico unicamente della regione, dopo il taglio completo dei finanziamenti nazionali. La recentissima Finanziaria regionale, ancora non pubblicata, ha stanziato solo 12 milioni di euro a fronte di circa 130 milioni necessari. La regione ha chiesto l’autorizzazione ad utilizzare i fondi Fas(fondi aree sottosviluppate ndr) per riempire il “salvadanaio”. In ordine alla presenza di baif si è passati da 378 operai( 2008) a 235 nel 2011. Sembra essersi allontanato il rischio di un diverso rapporto, più restrittivo, tra densità territoriale e giornate di lavoro con la mancata copertura di ore di lavoro e quindi di operai in più , in sovrannumero. Il lato più problematico riguarda il personale amministrativo: anche qui si è passati da 57 a 48(sempre a seguito di pensionamenti) ma ne sono in esubero 23 stando al parametro numero di dipendenti e popolazione. “Ma non un posto si deve perdere, manteendo i livelli occupazionali” ha detto il presidente Pepe richiamando la funzione positiva svolta dal settore nel suo complesso nella manutenzione delle aree montane. Certo l’anno appena avviato sarà ancora più difficile : l’anno scorso si è riusciti a portare in porto l’approvazione del bilancio preventivo, dopo un breve commissariamento ad acta per la insufficienza delle risorse in bilancio, ma la circostanza non sarà più ripetibile in quanto le somme stanziate sono arrivate da fondi non spesi dalle province nel campo agricolo e quindi sopravvenute che hanno consentito di mettere in regola l’ente nell’adozione degli adempimenti contabili. Tra gli interventi quello dell’ex presidente e consigliere di maggioranza di San Potito Sannitico , Bruno Sisto che come ipotesi estrema ha invitato a predere in considerazione anche l’abbandono delle cariche come forme di protesta se gli enti superiori non si fanno carico della questione finanziaria ed occupazionale.

 

Michele Martuscelli

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