SAN CIPRIANO – Il 15 ed il 16 settembre a Riva del Garda in Trentino, la cooperativa Agropoli di San Cipriano D’Aversa partecipa alIX Workshop sull’impresa sociale, che quest’anno ha come tema “L’innovazione dell’imprenditore sociale”.

La coop Agropoli, grazie alla sua buona pratica di utilizzo sociale del bene confiscato alla camorra che gestisce in via Ruffini a San Cipriano D’Aversa e all’eccellente esempio di Impresa Sociale sintetizzato in Nuova Cucina Organizzata, è stata selezionata per illustrare la propria esperienza  nell’ambito del workshop tematico “Rigenerare asset comunitari: beni immobili e spazi pubblici”. La sessione sarà moderata da Michele Mosca, docente in Economia Politica dell’Università Federico II di Napoli, facoltà di Scienze Politiche. L’obiettivo è mettere in luce il ruolo degli imprenditori sociali ed ilcontributo che viene dato al miglioramento ed alla crescita del capitale sociale ed umano.

Ncoè un ristorante pizzeria sociale,pioniere di un innovativo approccio che trova la ragione di esistere nella solidarietà umana, ed è nato con l’obiettivo di agevolare l’inserimento lavorativo di 4 persone svantaggiate e parzialmente finanziato con i fondi C.I.P.E. E’ diventato il punto di forza di una rete sociale di ‘recupero’, largamente inteso che coinvolge Asl, associazioni del terzo settore, scuola, chiesa, singoli volontari e cittadini responsabili.

Tra le priorità Agropoli ha le attività di laboratorio, falegnameria, pittura e cucina, finalizzate alla produzione di opere realizzate da diversamente abili e le rappresentazioni teatrali, autogestite e autofinanziate per il recupero dei minori a rischio e non. Significativo è l’impegno della cooperativa per la gestione dei budget di salute e per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone svantaggiate.

La cooperativa sociale “Agropoli”, aderisce al laboratorio di economia sociale ‘Le Terre di don Peppe Diana’voluto e promosso da Libera e dal Comitato don Diana. Attraverso il laboratorio di economia sociale, progetto sperimentale ed unico esempio in Italia, si  prevede la strutturazione preliminare di una rete di soggetti gestori di beni confiscati e l’istituzione di un fondo comune/etico, che finanzi un programma sociale di sviluppo sostenibile dei beni confiscati e di promozione di comunità educative e solidali, incentrate sul dialogo culturale e la coesione sociale. Il laboratorio ‘Le Terre di don Peppe Diana’ già vede il lavoro comune di cooperative sociali, che utilizzano i patrimoni liberati dalle organizzazioni criminali, associazioni, università, istituzioni e imprese private.

Al fianco dell’Agropoli a Riva del Garda, ci saranno solo altri quattro esempi a livello internazionale: 1)UniCredit Foundation, Consorzio Le Mat, un marchio di servizio e di prodotto dell’impresa sociale per un turismo più responsabile;2)Fondazione Talenti, Consorzio ABN,costituito sul modello dell’impresa-rete;3)La cooperativa sociale Libera Mente per la realizzazione di un progetto di filiera per la trasformazione dei prodotti tipici in terra di Sicilia.

 

 

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