La situazione socio-economica della nostra Città impone alcuni spunti di riflessione. di Franco De Michele Carta 48

E’ a tutti ormai chiaro che la dichiarazione di dissesto adottata dal Comune di Caserta non stia risolvendo, anzi sta acuendo, le difficoltà complessive di un territorio già critico sia per la condizione generale di profonda crisi, sia per una debolezza strutturale e imprenditoriale ormai cronica.

Caserta vive, a mio avviso, una fase cruciale. Infatti, se da un lato si chiede ai cittadini uno sacrificio ulteriore per sanare la fase di dissesto, in costanza come dicevo di una crisi che incide drammaticamente sul tessuto sociale ed economico, non appare per nulla chiaro come si intenda uscire, o quanto meno contribuire ad uscire, da questa situazione drammatica.

Inoltre, non è più procrastinabile mettere mano ad una programmazione finalmente organica e complessiva dello sviluppo del tessuto cittadino. Caserta non può continuare a pensare a se stessa senza un’idea, chiara e forte, del proprio futuro e di come esso debba essere declinato. Non è più immaginabile una navigazione a vista che tenga conto solo della risoluzione temporanea dei singoli problemi, ma è indispensabile tracciare una rotta certa, rispetto al futuro sviluppo, alla quale richiamare lo sforzo di tutte le forze in campo.

Non è possibile perché deve essere chiaro a tutti che solo dal territorio, solo dalle nostre potenzialità e capacità, possono nascere le risposte di domani. Non è possibile perché sono ormai defunte tutte le ipotesi di sostegno, centrale e regionale, che nei decenni passati hanno caratterizzato le politiche sociali ed economiche delle nostre realtà locali. Questo anche in funzione del dissesto che dovrà essere sanato solo ed esclusivamente con le nostre risorse locali. Questo, per evidenza, a maggior ragione con amministrazioni di centrodestra che palesano una incapacità oggettiva a risolvere le grandi questioni che ci interessano.

Ecco, allora, l’indispensabilità di mettere finalmente a regime una programmazione condivisa del nostro territorio che includa una caratterizzazione forte ed identitaria  di una realtà per troppo tempo lasciata a se stessa.

Saranno nelle prossime settimane all’attenzione questioni centrali che rappresentano una grande sfida per Caserta ma, per converso, anche una straordinaria opportunità su cui, forse in maniera ultimativa, costruire il futuro della Città.

I temi urbanistici, partendo dal PUC (Piano Urbanistico Comunale), saranno una prova di altissimo significato su cui misurarsi. L’idea che si metterà in campo di come vogliamo, plasticamente e funzionalmente, sviluppare il tessuto cittadino, che significa anche dal punto di vista ambientale, economico, di vivibilità, diventa il punto di partenza di ogni serio ragionamento. E ancora, l’affidamento di servizi fondamentali come la gestione dell’acqua ed del gas, il Macrico, il reale progresso della costituzione del nuovo Policlinico, non solo dal punto di vista strutturale ma anche e soprattutto funzionale, il bando per il trasporto pubblico locale di cui Caserta dovrà dotarsi entro giugno, il nuovo affidamento per la raccolta rifiuti sono questioni straordinarie per capire come (realmente, concretamente) vogliamo la Caserta dei prossimi decenni.  Sono, quelle richiamate,  decisioni oggi in campo; sono questioni di una tale portata da poter dire, oggettivamente, che se non colte correttamente non porteranno quello scatto in avanti, quel cambiamento reale di cui la Città ha bisogno.

Siamo perfettamente consci del momento; il Partito Democratico di Caserta, insieme a tutte le forze di centrosinistra, alle forze sociali, ai movimenti, a tutti quelli che, non strumentalmente, non demagogicamente, vogliono discutere, intende aprire un confronto serio e responsabile, così come già fatto su temi come LoUttaro o la Firema.

Il PD sottolineerà puntualmente ogni vicenda portando il proprio contributo, così come fatto, ad esempio, per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale  ‘’PTCP’’ (a proposito, aspettiamo ancora un confronto aperto e pubblico su un tema di tale interesse collettivo).

Attiveremo presto tutte le possibilità di confronto sulla Città con un’unica pregiudiziale: che sia chiaro a tutti che la drammaticità del momento può essere superata solo con un’idea finalmente complessiva dello sviluppo di Caserta e che, per realizzarla, c’è bisogno del contributo di tutti.

Ritornerò, sempre grazie alla disponibilità di Carta’48, sui temi accennati in maniera più approfondita nella speranza di suscitare anche da queste pagine un dibattito sereno, ma chiaro.

Franco De Michele

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