Sono 2124 le cure somministrate in Campania per sconfiggere il Covid, utilizzando gli anticorpi monoclonali. Il dato è riportato nell’ultimo report di Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco che sta monitorando le terapie in tutta Italia. L’infettivologo Ivan Gentile, dell’Università Federico II di Napoli, sottolinea l’importanza di sequenziare il virus per capire come intervenire. Ma questo non avviene ancora in modo incisivo. «Da diverse settimane stanno circolando in Italia prevalentemente due varianti, la Delta e la Omicron e, pur sapendo che a stretto giro la Omicron prevarrà a causa della sua maggiore contagiosità, non conoscere puntualmente le percentuali di circolazione di entrambe le varianti ha risvolti clinici significativi. Con questi farmaci, infatti, se somministrati entro i primi giorni dall’inizio dei sintomi, consentono di ridurre la probabilità di ospedalizzazione e morte del 70-80 per cento». Quanto alle indicazioni, Gentile osserva che «gli anticorpi monoclonali vanno somministrati nei pazienti con infezione lieve o moderata, ma con fattori di rischio che rendono probabile un peggioramento nei giorni successivi» e che «dei tre anticorpi monoclonali disponibili, solo uno, il sotrovimab, ha mostrato attività sulla variante Omicron, mentre tutti e tre sono efficaci sulla variante Delta».

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