Un osservatorio anticamorra in ogni diocesi della regione che accompagni i parroci nella battaglia educativa e pastorale contro la criminalità organizzata. È l’idea del presidente della Conferenza episcopale della Campania, monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, per rilanciare l’impegno della Chiesa contro i clan. L’ha annunciata stamattina ad Aversa, nell’aula del dipartimento di Ingegneria dell’Università Vanvitelli, nel corso del convegno sui 40 anni del documento dei vescovi campani dal titolo «Per amore del mio popolo non tacerò», per l’occasione ristampato e diffuso. Un’iniziativa voluta dall’Episcopato campano sia per commemorare un documento storico dell’impegno della Chiesa sui territori sia per rilanciare il senso di quella lotta in una fase tutta nuova. Tra i relatori, a discutere di camorra e società, il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, e il redattore capo del Mattino, Pietro Perone, autore di un libro sulla storia di don Riboldi e del movimento studentesco contro la camorra, che compie anch’esso 40 anni. In platea, il vescovo di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo, che ha preso la parola alla fine per un breve saluto, e, silenzioso e attento, l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. Accanto a loro, altri vescovi campani, molti rappresentanti del mondo associativo e don Maurizio Patriciello, parroco nel Parco Verde a Caivano e sotto scorta per le sue denunce anticamorra.

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