Oltre la meta’ delle famiglie italiane (54 per cento) dedichera’ alla preparazione del menu’ della tavola di Natale un tempo superiore alle tre ore, e in poco piu’ di una su dieci (12 per cento) si superano addirittura le otto ore. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it dal quale si evidenzia peraltro che appena il 6 per cento prepara un menu’ espresso in meno di un’ora mentre il 40 per cento impiega da uno a tre ore.

Si tratta di un risultato che e’ il frutto della maggiore disponibilita’ di tempo libero, ma anche del desiderio di non rinunciare all’appuntamento con la tavola piu’ tradizionale dell’anno che – sottolinea la Coldiretti – ben nove italiani su dieci trascorreranno in famiglia. Peraltro il Natale 2011 sara’ ricordato per il boom dei regali enogastronomici che si confermano come i piu’ graditi e i meno riciclati per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta dellatradizione a tavola che si esprime con la preparazione “fai da te” di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi del territorio. Gli italiani – secondo la Coldiretti – spenderanno 2,3 miliardi di euro per pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano privilegiando i prodotti della tradizione locale a chilometri zero. Immancabili su tutte le tavole sono – sostiene la Coldiretti – il panettone o il pandoro secondo le preferenze e lo spumante italiano, ma si segnala la vittoria dei piatti piu’ tradizionali rispetto alle mode esterofile con meno ostriche, caviale e salmone e piu’ bollito, cappelletti in brodo, pizze rustiche. La qualita’ dei piatti portati in tavola dipende anche dal fatto che nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell’Unione superando il milione di ettari. L’agroalimentare Made in Italy – continua la Coldiretti – puo’ contare su 236 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall’Unione Europea senza contare le 4.606 specialita’ tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 517 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica.

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