Stretta tra i temporali, le grandinate – ben 46 con vere e proprie palle di ghiaccio a cadere tra la mattinata di ieri e quella di oggi sul fronte padano -, il vento ad abbattere alberature e pali della luce al Centro-Nord e la morsa di Caronte che continua ad arroventare il Centro-Sud. A due mesi abbondanti dall’alluvione che ha colpito drammaticamente l’Emilia-Romagna, l’Italia continua a fare i conti con gli sbalzi feroci del clima di questa prima parte d’estate oscillando tra l’allerta di colore giallo per piogge e rovesci annunciate oggi in Lombardia e domani in Veneto e le temperature attese sulla soglia dei 40 gradi e oltre nei prossimi giorni in particolare nelle regioni meridionali. Sbalzi che, nelle ultime ventiquattro ore, hanno martellato la Lombardia e l’Emilia-Romagna – da Parma a Reggio Emilia, da Modena a Bologna, da Ferrara a Ravenna – infierendo, ancora una volta, sulle zone alluvionate lo scorso maggio. In una manciata di minuti, nel pomeriggio di ieri, nel Ravennate è tornato l’incubo di quei giorni con il vento a ‘scoperchiare’ case a Conselice, ovunque chicchi di grandine grosse come palline da tennis, alberi sradicati, cartelli divelti e allagamenti. Centinaia di interventi dei Vigili del Fuoco e, di nuovo, la conta dei danni. A prima vista ingenti. Secondo la Coldiretti tra Lombardia ed Emilia-Romagna si sono abbattute in un solo giorno 46 violente grandinate “che hanno provocato danni incalcolabili nelle campagne, dove sono state colpite irrimediabilmente le produzioni di grano, ortaggi, barbabietole, frutta e vigneti” senza contare “alberi divelti, serre distrutte e strutture agricole con tetti rovinati”. Un quadro ben poco edificante. Senza contare, come viene evidenziato dalla stessa associazione “il caldo torrido che sta bruciando la frutta e verdura nei campi lungo tutta la Penisola”. Perché se al Nord le allerte gialle per Lombardia, oggi e Veneto, domani, parlano di temporali e precipitazioni dalle zone montane e pedemontane fino alla pianura, nelle altre aree del Paese le previsioni dei meteorologi raccontano di temperature con picchi sui 40 gradi e oltre. E sull’impatto economico del maltempo che si è rovesciato sul suo territorio e sulle sue campagne nelle scorse ore, in Emilia-Romagna, assicura il presidente Stefano Bonaccini, si è “al lavoro sulla conta dei danni, sull’attivazione dello stato di emergenza regionale e sulla richiesta di stato d’emergenza nazionale, per intervenire al più presto e in maniera efficace per ripristinare quanto distrutto e garantire i rimborsi”. In una regione, scrive il governatore sul suo profilo Facebook in cui “non c’è pace. Dopo le alluvioni di maggio – commenta – la tromba d’aria ieri nel Ravennate, con danni e feriti anche nel Ferrarese, vento e forti precipitazioni e grandinate nelle altre province emiliane. Domani pomeriggio – conclude Bonaccini – con la vicepresidente Priolo e l’assessore Corsini faremo un sopralluogo nelle zone più colpite in provincia di Ravenna. Nei giorni successivi nelle altre province”.

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