Nuove speranze per lo studio di una possibile terapia efficace contro la Sla (sclerosi laterale amiotrofica) o morbo di Lou Gehrig, una malattia neurodegenerativa dalle cause misteriose, ad oggi senza cura, che progressivamente rende i pazienti incapaci di muoversi, parlare, deglutire e respirare. In una ricerca pubblicata su ‘Nature’, un gruppo di scienziati americani ha scoperto un meccanismo comune a tutte le forme di Sla: un ‘guasto’ nel sistema di riciclo delle proteine che permette ai neuroni della spina dorsale e del cervello di riparare i danni subiti.


Si calcola che la Sla colpisca in tutto il mondo 350 mila persone (i casi in Italia sono stimati in circa 5 mila), con un malato su 2 che muore entro i primi 3 anni dall’esordio della patologia. Finora i meccanismi all’origine della Sla restavano del tutto sconosciuti. Addirittura, gli scienziati non erano nemmeno sicuri che esistesse un processo patogenetico comune a tutte le forme di malattia. Ora, pero’, un team della Northwestern University Feinberg School of Medicine ritiene di avere individuato il meccanismo che accomuna i vari tipi di Sla. “Questa scoperta apre le porte alla ricerca di un trattamento efficace per la Sla – spiega Teepu Siddique, dell’e’quipe americana – Ora potremo testare dei farmaci potenzialmente in grado di regolare questo meccanismo inceppato o di ottimizzarlo, in modo da ripristinare le funzioni che avrebbe in condizioni normali”. La proteina bersaglio per questo nuovo filone di studi si chiama ubiquilina 2. Sarebbe proprio a livello di questa sostanza, ‘chiave’ nel sistema di riciclo delle proteine neuronali, che si verifica il guasto finito nel mirino degli scienziati.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui