Diecimila attivisti riuniti insieme al grido «Insorgiamo». Si è tenuta oggi la manifestazione contro la guerra, l’inflazione e pro ambiente, che ha riunito attivisti da tutta Italia in piazza Garibaldi a Napoli. A riempire la piazza circa quattromila persone. Fra le mani uno striscione scritto di rosso e nero: «Non paghiamo guerra, carovita e disoccupazione». La manifestazione promossa contro la guerra in Ucraina, l’inflazione, e per le politiche per l’ambiente, vede alla partenza diverse organizzazioni locali come il movimento 7 Novembre di Napoli assieme ad altri come il 167 Scampia: gruppi di disoccupati, associazioni studentesche, sigle della galassia antagonista. Alla manifestazione anche gli ambientalisti di Friday for Future. Ma sono migliaia gli attivisti giunti da tutta Italia per manifestare insieme in Campania. In particolare molti venivano da Firenze, Milano, Pavia, Piacenza, Roma e dalle Marche. Presenti, in testa al corteo, anche la campagna nazionale “Non paghiamo”. Francesco Tramontano, coordinatore in Campania del movimento protesta sull’aumento delle bollette energetiche in Italia guida con il suo striscione il lungo corteo di molte migliaia di persone che sta proseguendo su via Marina. Durante la manifestazione sono stati lanciati bengala e petardi contro una sede di Intesa Sanpaolo e un negozio di specialità alimentari, in via Marina. Altri manifestanti hanno bruciato bollette e cartelle esattoriali al grido di «non paghiamo». La manifestazione, partita da piazza Garibaldi, si è diretta a piazza Municipio controllata da un ingente schieramento di forze dell’ordine, con almeno sette camionette. Nessun movimento di reale tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Infine, il palazzo comunale San Giacomo è diventato scenario di una serie di immagini e scritte giganti proiettate sulla facciata dell’edificio, tra cui anche una scritta contro Giorgia Meloni.

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