”Il sistema dei beni confiscati alla criminalita’ non funziona. Spesso mi chiedo a cosa servano i sequestri che noi facciamo e le confische decise dei giudici, forse solo per i titoli dei giornali o perche’ qualche parlamentare lo possa annunciare”. Lo ha detto oggi il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore che ha aggiunto: ”Qualche giorno fa ho sentito un ministro dire ‘abbiamo arrestati dei latitanti’ come se li avesse arrestati lui, mentre noi non abbiamo i soldi per gli straordinari”. Lepore, parlando alla presentazione del libro ”Codice antimafia” del magistrato napoletano Francesco Menditto, ha spiegato che ”in Procura non abbiamo i soldi per gli straordinari degli autisti di scorta dei pm che quindi devono lasciare l’ufficio alle 18. Siamo ridotti con le pezze”. Sui beni confiscati alla criminalita’ organizzata, il capo della Procura napoletana ha spiegato che ”il problema e’ la manutenzione di questi beni confiscati che comporta delle spese enormi e allora bisogna farli fruttare, rimetterli a posto e utilizzarli per scopi sociali ma anche per cercare di realizzare un profitto. Purtroppo non ci sono i fondi necessari per questo: c’e’ l’agenzia per i beni confiscati ma vedo che va molto lenta. Una quota dei soldi che sequestriamo alla malavita dovrebbe essere destinato anche alle procure perche’ possano svolgere meglio il loro lavoro, e la legge dice che dovrebbero essere destinati non in parti uguali a tutti ma a seconda di chi riesce a sequestrare di piu’, ma fino ad oggi non si e’ vista una lira”.

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