NAPOLI – Si terrà domani, presso la Commissione regionale Trasparenza e Controllo Atti, presieduta da Nicola Caputo, l’audizione sulla situazione del Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno. All’ordine del giorno due questioni: le problematiche in merito alla costituzione degli organi di gestione previsti dallo Statuto e le attività di erogazione dell’acqua di irrigazione.

Preoccupazioni sono avvertite da più parti per la crisi istituzionale in cui versa il Consorzio da troppo tempo. L’Ente è ancora sottoposto a commissariamento nonostante si sia proceduto ben quattro mesi fa ad eleggere il consiglio assembleare del Consorzio. Secondo il Presidente Caputo il Commissario pro tempore dovrà dare delucidazioni sulla situazione attuale e sulle motivazioni che non consentono di procedere alla nomina del Presidente. Nicola Caputo chiarisce che l‘audizione ha anche lo scopo di stimolare tutte le parti interessate, comuni, province affinchè lavorino per riportare il Consorzio alla normale svolgimento dei propri compiti. L’audizione di domani consentirà di chiarire anche le ragioni per cui gli agricoltori dei territori interessati lamentano che l’erogazione dell’acqua per l’irrigazione dei terreni avvenga solo per tre mesi l’anno. Un altro punto che potrebbe essere toccato nell’audizione di domani è l’annosa questione della Reggia di Carditello proprietà del Consorzio di Bonifica. Bene su cui è iniziata la vendita all’asta che si potrebbe chiudere tra qualche mese con la vendita a terzi al fine di pagare i debiti accumulati nel tempo. Il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno – spiega Caputo – ha il compito di governare il deflusso e lo smaltimento delle acque superficiali piovane e reflue tramite canali, manufatti e impianti idrovori La Regione – ricorda Caputo – concorre alle spese d’esercizio delle opere pubbliche di bonifica, con un importo di circa il 5% del bilancio consorziale. Risorse che servono a migliorare la qualità ambientale del territorio e per la prevenzione dagli inquinamenti e altro ancora. Si tratta di uno strumento, – conclude Caputo – che, se ben utilizzato sarebbe la prima più grande ed efficiente sentinella dell’ambiente, dell’acqua e del territorio.

 

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