“Il Comune di Napoli sostiene la mobilitazione promossa dall’associazione ‘Tutti a scuola’ che domani, in piazza Montecitorio, organizzera’ un sit-in di protesta contro la diminuzione del numero degli insegnanti di sostegno, il taglio alle ore di supporto e l’aumento delle classi sovraffollate”.

Lo dichiara in una nota il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “In Italia mancano 65mila docenti di sostegno, fattore che rende impossibile il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale, la quale nel febbraio scorso ha stabilito chiaramente il diritto dello studente piu’ debole di essere affiancato da un insegnante specializzato, anche a tempo pieno – aggiunge de Magistris – La manovra finanziaria, che come una scure si abbatte sul welfare e quindi anche sulla mondo della scuola, penalizza in particolare i ragazzi diversamente abili aggravando una situazione gia’ critica visto l’azzeramento, previsto lo scorso anno, del fondo per i non autosufficienti e la riduzione di quello per le politiche sociali”.”Il diritto alla formazione e all’istruzione di tutti – prosegue De Magistris – e’ la cartina di tornasole di una democrazia che voglia essere compiuta e moderna, oltre ad essere il fondamento del futuro di ogni paese. Nonostante la manovra economica e per quel che ci compete come Comune, stiamo lavorando col massimo impegno per garantire questo diritto: sei nuovi asili nido (due gia’ in apertura, quattro pronti per le iscrizioni e attivi a fine ottobre); apertura gia’ in ottobre (non piu’ a febbraio) delle sezioni primavera; progressivi lavori di adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici scolastici (in attesa dei fondi Miur assegnati e dei fondi Fas); pagamento delle cedole librarie per la quota a noi spettante; programmazione di iniziative educativo-culturali come La citta’ ecologica (sensibilizzazione degli studenti alla differenziata), incontri del sindaco con gli studenti per discutere di Costituzione ed un ciclo di appuntamenti con le scuole, che vedra’ protagonisti gli assessori e il sindaco, in occasione della Quattro giornate di Napoli a fine settembre”. Perche’ la scuola non sia, come ammoniva Antonio Gramsci, ”un’incubatrice di piccoli mostri aridamente istruiti per un mestiere, senza idee generali, senza cultura generale, senza anima’. Perche’ la scuola sia di tutti e soprattutto per tutti”, conclude de Magistris.

 

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