Legambiente e il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche hanno inviato una lettera al ministro della Difesa Ignazio La Russa e al Comandante Capitaneria di Porto Napoli dove chiedono di ”fare immediata chiarezza sulla presenza di armi

chimiche”, risalenti alla seconda guerra mondiale,”nel Golfo di Napoli e nel mare di Ischia” . Un impegno preso – e’ scritto in una nota – con la campagna Goletta Verde 2011 durante la scorsa estate,visti gli alti rischi che la presenza di questo materiale comporterebbe per l’ecosistema marino e per le aree costiere che si affacciano sul golfo.”Chiediamo – scrivono nella missiva Vittorio Cogliati Dezza e Alessandro Lelli, rispettivamente presidente nazionale di Legambiente e portavoce del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi chimiche – alle istituzioni di approfondire immediatamente la problematica per fornire informazioni chiare e prendere gli eventuali e dovuti provvedimenti per liberare il mare da questa minaccia”. In particolare, Legambiente e il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche chiedono se il ministero della Difesa e la Capitaneria di Porto ”siano a conoscenza dell’esistenza di arsenali chimici inabissati dagli anglo-americani nel 1945-46” e ”cosa intendano fare alla luce dell’opera di sensibilizzazione finora effettuata sull’argomento dalle suddette associazioni e rilanciata dai mass media ormai da mesi”. La lettera delle associazioni e’ accompagnata da documenti che riportano di ordigni contenenti sostanze molto pericolose quali fosgene, iprite, lewisite o cloruro di cianuro, la cui presenza sul fondale potrebbe mettere a serio rischio l’ambiente e la salute delle persone, come gia’ accaduto in altri siti.

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