NAPOLI – Integrare nel contesto di patologie neurologiche ad andamento cronico, quali Parkinson, demenze e sclerosi multipla, i protocolli diagnostici legati alle emergenze acute e quelli della gestione di scompensi riferiti a emergenze piu’ o meno differibili.

Se ne discute nel convegno ‘Problemi diagnostici differenziali e dimensioni gestionali in neurologia’ in corso a Napoli a Villa Doria D’Angri. Il meeting, organizzato da Bruno Ronga, direttore della Neurologia-Unita’ Stroke dell’Azienda ospedaliera “Dei Colli” della Asl Napoli 1, vede la partecipazione di neurologi, neurochirurghi, psichiatri e geriatri provenienti da tutta la regione. Il programma scientifico della giornata e’ articolato in tre sessioni che spaziano su argomenti, spiega Ronga, “emblematici delle sfide cui e’ chiamata a rispondere oggi la neurologia di un ospedale moderno”. Per questo, aggiunge, “il convegno e’, in particolare per noi neurologi del CTO confluiti dieci mesi fa nella nuova azienda ospedaliera, la testimonianza di un punto di svolta, di cambiamento e di opportunita’ nel senso piu’ pieno e positivo del termine”. Tra le riflessioni offerte dall’incontro, il ruolo dei neurologi ospedalieri, oggi ancora troppo calibrato sulla gestione delle urgenze, in particolare di quelle cerebrovascolari, e la necessita’ di una piena riappropriazione delle dimensioni diagnostiche e terapeutiche. Con l’obiettivo, dice ancora Ronga, “di una neurologia ‘a tutto tondo’, inserita nella logica dell’offerta di un ospedale di qualita’ che non e’ piu’ solo ‘il luogo della cura’, ma la sede in cui attuare interventi di emergenza altamente specialistici, spesso a elevato livello di supporto tecnologico, sicuramente non compatibili con la gestione domiciliare o territoriale, e nemmeno con quella del piccolo ospedale presidiario”. “Utilizzando un paragone fatto da un mio stretto collaboratore, amante della buona tavola – conclude l’esperto – occorre trasformarsi, e presto, da ‘fast food’, anche se di ottimo livello, in un vero ristorante di qualita’ in grado di diversificare il menu, di personalizzare l’offerta. In una parola di elevare, e stabilmente, tutti i propri standard”.

 

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