Disinteresse al bene comune, mancanza di lavoro, degrado territoriale, crisi di mancanza di ideali, assenza di cultura e di aggregazione, questione rifiuti, l’assenza dello Stato sul territorio. Ecco le urgenze sociali più sentite a Napoli, individuate da un campione di intervistati,

interpellati dall’Osservatorio Povertà e Risorse della Caritas diocesana di Napoli. Dai risultati della ricerca “Il Territorio della Diocesi di Napoli tra problematiche e speranze” coordinata dal sociologo Ciro Grassini presentata oggi a Napoli è emerso che il 1 intervistato su 4 considera il disinteresse al bene comune il problema maggiore che affligge Napoli, mentre il 33% degli intervistati indica la mancanza di lavoro la questione più urgente da affrontare, seguiti da degrado territoriale (31,5%), la crisi dei valori e la mancanza di ideali (29,4%). Crisi di valori che viene indicata come la prima causa dei problemi che affliggono la società napoletana, l’hanno infatti scelta il 38,1% degli intervistati, seguite da disinteresse al bene comune (29,8%) e dall’assenza dello Stato sul territorio (26,3%). “E’ un lavoro che ci dice molte cose e richiama tutti all’eticità – ha sottolineato il cardinale Crescenzio Sepe – e alla cura del bene comune che è appunto bene di tutti, un valore che abbiamo il dovere di tramandare ai giovani, ai nostri giovani che sono la nostra riserva più preziosa e che ha bisogno di maggiore cura”. “Questa ricerca – ha sottolineato don Enzo Cozzolino – direttore della Caritas diocesana di Napoli, è uno strumento prezioso che ci dice tanto di noi, della nostra città, delle nostre comunità, della nostra famiglia umana, sociale e civile, La mettiamo a disposizione di tutti con l’intenzione sincera di bene-dire cioé dire bene per poter poi ben fare, nell’interesse di tutti”. Ritornando ai disagi maggiormente segnalati solo al quarto posto troviamo la crisi economica (24,2%) fra le cause dei problemi dei napoletani. Crisi economica che secondo il 54% degli intervistati colpisce gli anziani, le famiglie (49,5%), i disoccupati (43,6%), i giovani (35,6%). Una povertà diffusa che alimenta l’indebitamento delle famiglie. Un focus a parte è stato dedicato alla pervasività della camorra, interpellati sull’argomento ben 8 intervistati su 10 ritengono che il vero cancro del territorio napoletano sia la camorra. Infatti, per il 43,9% degli intervistati la presenza della camorra è condiziona la convivenza sociale e civile, per il 29,8% è molto diffusa, per l’8,3% è totalmente pervasiva.

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