Centinaia di fedeli hanno accolto l’addio di don Peppino Gambardella alla città di Pomigliano. Il «prete operaio» ha salutato per sempre la parrocchia di San Felice in Pincis non senza lanciare accuse al vescovo di Nola dall’altare della chiesa gremita. «La mia partenza da qui è il frutto di una decisione imposta dal vescovo – ha detto il sacerdote – lui si è anche è rifiutato di ascoltare l’appello della comunità parrocchiale». Il prete degli ultimi, da decenni al fianco degli operai, dei cassintegrati, dei disoccupati, dei precari, è stato trasferito per ordine del vescovo di Nola, Francesco Marino, in una piccola chiesa di Faibano, frazione del piccolo comune di Camposano, nel Nolano. Un trasferimento ufficialmente deciso per motivi di anzianità (don Peppino ha 81 anni). Per per la chiesa di San Felice il vescovo ha nominato un «amministratore» provvisorio, Salvatore Purcaro, parroco della chiesa della 219 di Brusciano. Tantissime le battaglie condotte dal «prete operaio» nel polo delle fabbriche. Proprio negli ultimi tempi il sacerdote ha sferrato un’offensiva contro l’arrivo a Pomigliano dell’impianto di compostaggio dei rifiuti organici e contro la cementificazione selvaggia del territorio. «Mi è stato anche imposto di non entrare più nella chiesa di San Felice -chiosa con amarezza don Gambardella – a partire dal prossimo 27 novembre»,

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