Aumentano i ricorsi presentati al Tribunale amministrativo regionale della Campania e cresce il contenzioso su molti fronti. È il dato più significativo che emerge dalla relazione appena conclusa dal presidente Vincenzo Salamone, che stamattina ha inaugurato l’anno giudiziario del Tar Campania. I dati più significativi che illustrano il bilancio dei giudici amministrativi relativi al 2022 riguardano soprattutto i ricorsi in materia di Servizio Sanitario Nazionale, ove a fronte dei 102 ricorsi depositati nel 2021 si è registrato un incremento di giudizi pari al 452%. Rilevanti incrementi si registrano anche in materia di concorsi e appalti pubblici , di Istruzione, beni paesaggistici e quelli intentati contro le pubbliche amministrazioni (669 ricorsi rispetto ai 32 dell’anno precedente. Nel 2022 intensa è stata la produzione delle sentenze: 6861 (180 in più rispetto al 2021) e 214 ordinanze presidenziali. La camorra «si afferma nel tessuto sociale ed economico per la sua tendenza a inserirsi nei settori dell’imprenditoria legale piegandone gli equilibri ai propri scopi tendenti a consolidare il proprio potere e a perseguire il profitto». Lo scrive il presidente Salamone nella sua relazione presentata all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023. «Le organizzazioni camorristiche – spiega Salamone – mostrano ormai una grande disinvoltura nel creare un vero e proprio sistema economico ramificato finalizzato, da un lato, al riciclaggio dei proventi da attività illecite e, dall’altro, ad accumulare ulteriori risorse economiche, operando in contemporanea su due crinali, il mercato illecito e quello legale. In questo senso la camorra, al pari di altre organizzazioni criminali operanti in Italia, non opera alcuna separazione fra loro, ma anzi ne favorisce una costante osmosi, strumentale a garantire un’ininterrotta circolazione dei flussi finanziari». Le misure amministrative antimafia, aggiunge Salamone, «postulano la necessità di un approccio elastico nell’individuazione della copertura legislativa affinché, tramite un continuo adeguamento degli strumenti normativi, già di per sé ampi e variegati, si possa efficacemente contrastare il rapido cambiamento dei metodi mafiosi, tenendo conto del complesso quadro di interesse in campo».

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