“Gennaro Oliviero sta trasformando il partito democratico in un’aula di tribunale piuttosto che una piattaforma politica e democratica dove ci si confronta sui temi. Sembra di vivere l’atmosfera surreale del “ring”, dove sicuramente lui si trova a suo agio, non certamente tanti militanti che vorrebbero confrontarsi sulle gravi problematiche che riguardano la provincia di Caserta, a partire dal tema del lavoro”. Che dire? Giovanni Comunale fotografa con una mirrorless professionale il disastro politico del presidente del consiglio regionale della Campania. Numeri, tessere, voti. Numeri, tessere, voti. Numeri, tessere, voti. Questo il mantra di Oliviero. Un atteggiamento che lede al Pd, in Terra di lavoro già alle prese con un gravissimo deficit di credibilità. “Oliviero – afferma il capogruppo consiliare del Pd di Caserta città – parla sempre di numeri, tessere, voti. Si rivolge ad illustri colleghi di partito con molta arroganza. Da un presidente del consiglio regionale ci si aspetta altro. Ci dica ad esempio se ha fatto votare il Pd alle ultime elezioni. Parlando di mozioni, piuttosto ci faccia capire Bonaccini cosa pensa dell’autonomia differenziata. Un tema molto sentito dal popolo del Sud. Spero profondamente – conclude Comunale – che in questo partito si faccia chiarezza, finiscano le azioni punitive, visto il degrado a cui stiamo assistendo”. Non ce ne voglia il leader del gruppo consiliare dem di Caserta, ma siamo certi che il suo appello sarà immediatamente cestinato da Oliviero. Per lui contano sole e sempre Numeri, tessere (gonfiate) e voti.

Mario De Michele

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