Per l’Inps sarebbero stati sufficienti 30 mila euro, non per il giudice del lavoro del Tribunale di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, che nel corso di una causa per risarcimento danni ha condannato, in solido, Fincantieri S.p.A. e Sait Spa, al risarcimento di ben un milione di euro, da designare alla famiglia di un operaio di Castellammare di Stabia, Angelo T., morto per mesotelioma da esposizione alle fibre di amianto, il 5 marzo di sei anni fa.

Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). “L’INPS in un primo momento – ha reso noto l’ONA in una nota – aveva riconosciuto soltanto 30 mila euro a titolo di rendita indennitaria, il giudice Dionigio Verasani, invece, è stato di diverso avviso ed ha condannato al risarcimento entrambe le aziende per le quali ha lavorato l’ex dipendente, che ha ritenuto responsabili in solido per il decesso dell’uomo”.     Angelo T. aveva lavorato dal 1963 al 1995 la Sait, azienda alla quale la Fincantieri si rivolgeva spesso per impegnarne gli operai. L’uomo svolgeva mansioni di manovale e poi coibentatore.

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