“Ho rappresentato le ragioni della casa editrice al magistrato, replicando a tutte le contestazioni mosse dai legali di Giovanni Cosentino. Alla luce di ciò ritengo che il ‘Casalese’ sia la migliore e più realistica immagine di una certa Italia ostaggio di subculture politiche”. Lo afferma Pietro Valente, amministratore delle Edizioni Cento Autori,

a margine dell’udienza che, questa mattina, si è tenuta presso il palazzo di giustizia di Napoli, dove gli avvocati del fratello dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, hanno presentato, con procedura d’urgenza, una richiesta di sequestro e distruzione delle copie del volume “Il Casalese – Ascesa e tramonto di un leder politico di Terra di Lavoro” nonché 1,2 milioni di euro di risarcimento danni. “Nessun provvedimento in merito è stato, per il momento, preso dal giudice Anna Giorgia Carbone, della sezione specializzata in materia di proprietà industriale ed intellettuale del tribunale partenopeo, che si è riservata di decidere entro i prossimi giorni. Sono invece state riformulate le conclusioni da parte dai legali di Giovanni Cosentino, che dopo la richiesta di rinvio concordata nell’udienza dello scorso 5 aprile, questa mattina hanno ‘abbandonato’ la richiesta di risarcimento”, informano le edizioni Cento Autori.

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