MADDALONI – I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a carico del 41enne pregiudicato Antonio Pipiciello, già detenuto per altri motivi, con l’accusa di concorso nell’omicidio di Antonio Palumbo, avvenuto il 5 aprile del 1997 a Maddaloni.

Per tale episodio sono già stati condannati in via definitiva a 21 anni di reclusione dalla Corte d’Assise la moglie della vittima, Vincenza Campana, riconosciuta dai giudici quale mandante, e il cognato nonchè fratello della donna Rosario Campana, ritenuto l’esecutore materiale. Il delitto, emerse dalle indagini, maturò in ambito familiare; Palumbo aveva una relazione con un’altra donna, così la moglie, intimorita dalla possibilità di essere lasciata e di poter perdere di conseguenza l’agiatezza economica, ideò l’omicidio con il fratello e lo stesso Pipiciello, indicato come complice da due collaboratori di giustizia una volta elementi di vertice delle cosche operanti a Maddaloni; Pipiciello è infatti ritenuto vicino ai clan e ha precedenti per spaccio ed estorsione. La vittima, accertarono i carabinieri, fu attirata con l’inganno nei pressi dei cimitero cittadino e ucciso con colpi al capo e all’addome sparati da un fucile a canne mozze; subito dopo la moglie andò a ritirare gran parte dei soldi dal conto corrente contestato.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui