Si sente una miracolata, Luisa Mangiapia, la donna di 50 anni ferita alla coscia l’altro ieri in un raid in un’area giochi di Napoli popolata anche da bambini. “Era una bella giornata, sono andata in piazza con mia figlia di 11 anni e un’amica. I bambini stavano giocando sulle giostrine, noi mamme eravamo poco distanti a chiacchierare. C’era un gruppo di motorini fermo a poca distanza da noi. Ho notato uno scooter cadere a terra due volte e ho sentito gridare scappiamo , scappiamo. Ho visto un ragazzo con il casco e poi ho sentito il rumore di uno sparo. Scappavano tutti, io invece sono rimasta ferma. Mi sono accorta di essere rimasta ferita solo dopo aver visto il sangue sulla gamba. A quel punto sono intervenuti degli amici che mi hanno tamponato il sangue con una sciarpa ed hanno stretto la gamba con una cintura per bloccare l’emorragia. Sono stata fortunata. Qualcuno in Cielo mi ha salvato, e so chi è: mio figlio Giuseppe che ho perso quattro anni fa in un incidente”. Queste alcune delle sue parole riportate da organi di stampa. Ai ragazzi del quartiere la donna rivolge un appello: “Fermatevi. Non pensate solo ai soldi, ma pensate al dolore che potete causare ai vostri vostri genitori. Così uccidete voi stessi, le vostre famiglie e vi rovinate la vita. Chi mi ha sparato lo perdono, so che non voleva colpire me, ma poteva colpire un bambino”.

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