Ai piedi del feretro di Vittorio Emanuele, durante i funerali nel Duomo di Torino, ci sarà un sacchetto nero contente la terra di Napoli, città in cui era nato e che ha sempre amato. Il sacchetto si troverà accanto al Collare dell’Annunziatella, come già nella camera ardente. Come da tradizione di casa Savoia, il principe Emanuele Filiberto ha firmato all’interno del duomo di Torino l’atto di morte del padre Vittorio Emanuele, scomparso sabato 3 febbraio a Ginevra. All’interno sono in corso gli ultimi preparativi per le esequie. Fra i presenti, all’elenco degli invitati diffuso ieri si aggiungono Fuad d’Egitto in rappresentanza della famiglia reale egiziana, e il gran maestro dell’Ordine di Malta. Emanuele Filiberto ha compiuto anche un sopralluogo per definire i posti perché, al di là del protocollo, i Savoia intendono avere vicino a loro i più stretti amici di famiglia. I più stretti congiunti di Vittorio Emanuele prenderanno posto di fronte alla cappella che custodisce la Sindone, che fu donata alla Diocesi da Umberto II. E’ entrato nel duomo di Torino il feretro di Vittorio Emanuele coperto dal drappo rosso del Gran Maestro degli Ordini dinastici di casa Savoia e dalla bandiera italiana. La bara è stata accompagnata da Emanuele Filiberto che ha raggiunto alla sinistra dell’altare Marina Doria, occhiali scuri con i capelli raccolti in una coda bassa, la moglie Clotilde e le due figlie e la principessa Maria Pia, sorella maggiore di Vittorio Emanuele accompagnata dai figli, principi di Jugoslavia. Alle esequie di Vittorio Emanuele al Duomo di Torino sono presenti il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, l’europarlamentare della Lega, Gianna Gancia, il senatore di Forza Italia, Roberto Rossi , l’ex deputato europeo del Carroccio, Mario Borghezio Ci sono anche alcuni sindaci con la fascia tricolore: Fabio Ferla di Calvenzano (Bergamo ), per il comune di Belvedere Ostrense (Ancona) Francesco D’Ambrosio; tra i sindaci piemontesi quello di Racconigi (Cuneo) Valerio Oderda, il sindaco di Burolo (Torino) Franco Gominetto, di Quagliuzzo (Torino) Ernesto Barlese, di Valdieri (Cuneo) Guido Giordana e di Rocca Canavese (Torinio) Alessandro Lajolo. Fra i capi di Stato, ci sono il granduca Henri del Lussemburgo e il principe Alberto di Monaco. In rappresentanza della Spagna la regina emerita Sofia, poi i principi Astrid e Lorenz per il Belgio e l’arciduca Martino di Asburgo, il principe Leka di Albania, Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie, il granduca George di Russia, il principe Jean Christophe Bonaparte, discendente di Napoleone, i principi d’ Orleans conti di Parigi, i principi di Borbone Parma – Paesi Bassi, i principi di Serbia, il principe reale dell’Arabia Saudita, il principe del Portogallo. Per Casa Savoia saranno presenti, oltre ai più stretti congiunti, la principessa Maria Pia, sorella maggiore di Vittorio Emanuele accompagnata dai figli, principi di Jugoslavia. E ancora il principe Aimone e la principessa Olga di Savoia Aosta. Non ci saranno invece le due sorelle minori di Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice, bloccate da motivi di salute. Una bandiera tricolore esposta alla finestra per “ricordare ai turisti e ai cittadini che l’Italia è una Repubblica e noi siamo repubblicani”. E’ l’iniziativa presa ieri sera dalla titolare di una osteria a Venaria Reale (Torino) nel giorno della camera ardente per Vittorio Emanuele di Savoia. “E’ d’obbligo il rispetto per l’essere umano – ha spiegato a Repubblica.it – ma con questo gesto ho voluto ribadire che l’Italia è una Repubblica e che a Venaria Reale non siamo monarchici”.

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