La risposta di Israele a Teheran includerà “un attacco limitato” sul territorio iraniano. Lo ha detto un funzionario dell’amministrazione Biden alla Cbs – ripresa dai media israeliani – secondo cui queste sono le aspettative da parte americana. L’Iran ha completamente evacuato alcune sue basi in Siria, mentre altre lo sono solo di notte, quando Teheran teme che sia più probabile che abbia luogo un attacco israeliano. Lo sostiene il Wall Street Journal che cita delle fonti. Secondo Wsj, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha adottato “misure di emergenza” per le sue strutture in tutta la Siria. Le fonti hanno detto che solo alcuni membri sono rimasti a guardia degli arsenali di armi, mentre la maggior parte è stata evacuata. “Gli Stati della regione, invece di avere legami con Israele, dovrebbero fare affidamento sulle proprie risorse e sulle forze musulmane”. E’ l’appello lanciato dal presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante un discorso in occasione della Giornata delle Forze Armate che si celebra nella Repubblica islamica, come riporta Irna. “Non c’è nemmeno bisogno della presenza di forze straniere nella regione, perché le potenti forze armate iraniane possono portare potenza, pace e sicurezza nella regione”. “L’attacco di rappresaglia dell’Iran contro Israele è stata un’azione limitata e punitiva contro il regime, ma se l’Iran avesse deciso di colpire Israele in modo più deciso, non sarebbe rimasto nulla”. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, durante un discorso in occasione della Giornata delle Forze Armate che si celebra nella Repubblica islamica, come riporta Irna. “Se i sionisti intraprenderanno qualsiasi azione contro i nostri interessi, la risposta dell’Iran sarà più dura”, ha aggiunto, citato dall’IRNA. Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro l’Iran dopo l’attacco ad Israele. Lo ha annunciato il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan. “A seguito dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele, il presidente Biden si è coordinato con gli alleati e i partner del G7 per imporre nuove sanzioni”, si legge nella nota di Sullivan. Le misure colpiranno in particolare “il programma missilistico e di droni, le entità che sostengono il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e il ministero della Difesa iraniano”. Gli Stati Uniti, inoltre, “continueranno a lavorare attraverso il Dipartimento della Difesa e il Comando Centrale per rafforzare ed espandere ulteriormente la difesa aerea e missilistica in tutto il Medio Oriente” e non “esiteranno ad agire, in coordinamento con alleati e partner in tutto il mondo, per ritenere il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti”. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà giovedì sulla richiesta della Palestina di essere membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Lo hanno rivelato alcune fonti diplomatiche all’Afp. Nel mezzo dell’offensiva a Gaza, a inizio mese l’Autorità Nazionale Palestinese aveva presentato la richiesta che era già stata sottoposta al Palazzo di Vetro per la prima volta nel 2011. “E il nostro pensiero in questo momento, di tutti noi, sia anche alle popolazioni in guerra. Pensiamo alla Terra Santa, Palestina, Israele. Pensiamo all’Ucraina, alla martoriata Ucraina. Pensiamo ai prigionieri di guerra: che il Signore muova la volontà per liberarli tutti”. Così il Papa al termine dell’udienza generale. “E parlando dei prigionieri, mi vengono in mente coloro che sono torturati: la tortura dei prigionieri è una cosa bruttissima, non è umana. Pensiamo alle tante torture che feriscono la dignità della persona e ai tanti torturati. Il Signore aiuti tutti e benedica tutti”, ha aggiunto.

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