E’ salito a 55 il bilancio delle vittime dei devastanti incendi che hanno colpito l’isola di Maui, alle Hawaii. La maggior parte delle persone morte si trovavano nella storica città di Lahaina che secondo le autorità locali è stata “distrutta”. In tutta l’isola è stato dichiarato lo stato d’emergenza e tutti i viaggi verso questa popolare destinazione turistica sono stati sconsigliati. Le autorità della contea di Maui hanno registrato “altri 17 morti oggi, il che porta il bilancio delle vittime a 53”. Quanto a Lahaini, circa “l’80%” della città è stato distrutto, “come se fosse stata colpita da una bomba, ha detto il governatore delle Hawaii, Josh Green. Sono oltre 1.770 gli edifici distrutti nella popolare meta turistica. “L’Italia è vicina agli Usa per gli incendi che stanno devastando le Hawaii e la loro natura incontaminata. Sono almeno 36 i morti. Gli italiani sull’arcipelago sono circa 60 e li stiamo rintracciando. Le autorità statunitensi ci hanno confermato che tra le vittime non ci sono connazionali”. Lo scrive su X (ex Twitter) il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Siamo ancora in modalità di ricerca e salvataggio quindi non so cosa accadrà a quel numero”, ha commentato il sindaco della contea di Maui, Richard Bissen. Inoltre, diverse persone sono state ricoverate ad Honolulu a causa di ustioni, e oltre 2.100 persone sono state accolte in rifugi di emergenza. Solo a Maui oltre 14 mila persone sono ora senza corrente elettrica. E il bilancio delle vittime dei devastanti incendi è destinato ad aumentare “in modo molto significativo”. Lo ha detto il governatore Green alla Cnn. “Nel 1960, 61 persone sono morte quando una grande onde ha attraversato Big Island. Questa volta, è molto probabile che il totale delle vittime supererà di molto questo numero”, ha detto il funzionario. I morti finora sono tutti nella città di Lahaini che è stata praticamente rasa al suolo. Oltre 11.000 persone sono state evacuate ieri da Maui a causa degli incendi che stanno devastando le Hawaii, secondo quanto ha confermato il direttore del Dipartimento dei trasporti dell’arcipelago, Ed Sniffen, in una nota. Altrettanti gli utenti rimasti al buio senza corrente, stando a quanto segnala la Hawaiian Electric Company sul suo sito web. Tra le aree più devastate, gran parte della comunità di Lahaina, nel Maui occidentale, dove vivono circa 12.000 persone ed è andata distrutta e dove centinaia di famiglie sono state sfollate, come ha indicato il governatore delle Hawaii Josh Green, citato dalla Cnn. Più di 270 strutture pubbliche sono state colpite dagli incendi a Lahaina, come hanno confermato i funzionari della contea, che hanno invitato i turisti a lasciare Lahaina e Maui il prima possibile sui posti aerei disponibili. Secondo le autorità il bilancio di 36 morti potrebbe aggravarsi, mentre tre elicotteri della Guardia costiera e della Marina degli Stati Uniti continuano le ricerche di diversi dispersi. Su Lahaina e le città vicine di Kihei e Kula, la Federal Aviation Administration, l’ente che controlla il traffico aereo negli Stati Uniti, ha imposto una no- fly zone temporanea per facilitare le operazioni di soccorso da parte dei vigili del fuoco, soprattutto delle persone che si sono gettate in mare per salvarsi dagli incendi. Anche la Guardia Costiera e la marina stanno continuando a cercare i dispersi. Il presidente Joe Biden ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha sbloccato i fondi federali per le isole, assicurando che metterà a disposizione “tutte le risorse necessarie per contrastare gli incendi e aiutare la ripresa”. La Casa Bianca ha anche deciso di dispiegare un contingente di militari per aiutare il personale della Fema, la protezione civile americana, già arrivata sul luogo del disastro.

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