Omicidio in Brasile. L’imprenditore italiano Fabio Campagnola, di 50 anni, è stata ucciso ieri con colpi di pistola a Marechal Deodoro, nello Stato brasiliano dell’Alagoas. L’omicidio dopo una discussione davanti alla gelateria di proprietà dell’italiano. Lo riportano i media brasiliani. Campagnola era proprietario dal 2013 del locale Il Meneghino, a Praia do Francês, ed era anche socio da tre anni dello snack bar Pippos snack and meals, a Ponta Verde. Lascia un bambino di sette anni che aveva avuto dalla moglie di Alagoas. «Fabio e questo signore, questo assassino, avevano avuto un battibecco per un carrettino che quell’uomo voleva mettere davanti alla sua gelateria. Gli ha spiegato, tranquillamente, che non poteva. A quel punto si è alterato e gli ha sparato due volte: prima alla gamba e, una volta a terra, il colpo finale. I soccorritori hanno provato a rianimarlo, inutilmente». È la ricostruzione di Cinzia Campagnola, sorella di Fabio, 52 anni. Nonostante la grande distanza, erano uniti, spiega. «Ci sentivamo almeno tre volte la settimana in videochiamata, anche via whatsapp – fa sapere la donna, che abita a Casale Popolo (Casale Monferrato) -. L’ultima, con l’altro mio fratello, il 31 dicembre per farci gli auguri di buon 2023». A Campagnola, il Brasile piaceva da sempre. «Ci era andato in vacanza una volta, poi era ritornato. A un certo punto, nonostante il lavoro in un negozio di abbigliamento per le organizzazioni di soccorso, ci ha confidato “Io sto bene là, vorrei aprire una gelateria, un bar, qualcosa”». Sul possibile rimpatrio della salma del 52enne, fratello e sorella fanno sapere di essere in partenza per il Sudamerica il più presto possibile: «Quando arriveremo là, con mia cognata e l’altro figlio decideremo insieme cosa fare».

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