“Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran”. Lo ha detto il ministro dell’economia di Israele Nir Barkat in una intervista al quotidiano inglese ‘Daily Mail’. Barkat – che si riferiva agli Hezbollah libanesi, alleati di Teheran – ha anche minacciato che se questi apriranno un fonte al nord, Israele “li cancellerà dalla faccia della terra”. “Contrariamente a quanto riferito da alcuni media, non è entrato oggi combustibile dall’Egitto a Gaza, attraverso il valico di Rafah”. Lo ha precisato il Coordinatore delle attività israeliane nei Territori, citato dalla televisione pubblica Kan. “I camion ripresi dalle telecamere – ha aggiunto – hanno spostato combustibile all’interno della Striscia, da un deposito dell’Onu nel versante di Gaza (di Rafah, ndr) verso ospedali della Striscia”. Il direttore della Mezzaluna Rossa palestinese, Mahmud a-Neirab, ha intanto affermato che a quanto gli risulta non sono entrati oggi dall’Egitto camion con aiuti umanitari. Gli Stati Uniti intraprenderanno “azioni appropriate” in risposta a qualsiasi escalation in Medio Oriente. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. “Se qualche gruppo o Paese sta cercando di ampliare questo conflitto e trarre vantaggio il nostro consiglio è: non farlo”, ha dichiarato ad Abc News, poche ore dopo che il Pentagono ha annunciato che avrebbe aumentato la sua presenza militare nella regione. “Abbiamo il diritto di difenderci e non esiteremo a intraprendere azioni appropriate”, ha aggiunto Austin. Il segretario di stato americano Antony Blinken ha avvertito che Washington vede il rischio di un’escalation nella guerra in corso in Medio Oriente per via dell’Iran e dei suoi alleati nella regione. “Israele non può tornare allo status quo ma non ha intenzione di governare Gaza”, ha detto ancora Blinken in un’intervista con Nbc news. La vita di almeno 120 neonati nelle incubatrici degli ospedali di Gaza devastata dalla guerra è a rischio a causa dell’esaurimento del carburante nell’enclave assediata. E’ l’avvertimento lanciato oggi dall’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). “Abbiamo cercato di essere il ponte tra mondo arabo, mondo ebraico e mondo cristiano. La prima preoccupazione è quella di liberare gli ostaggi che sono tanti, ce ne sono due anche italo-israeliani. Poi c’è un gruppo di italiani a sud di Gaza: 19 persone tra cui 7-8 italiani mentre gli altri sono bambini e mogli di questi connazionali, che speriamo di poter far uscire quanto prima da Gaza. Anche la nostra ambasciata al Cairo è al lavoro per andare a prenderli nel momento in cui si decidesse”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a In mezz’ora su Rai 3. “C’è una situazione di grande tensione nel nord di Israele. Ci sono alcuni villaggi israeliani che dovranno essere evacuati e in questi villaggi ci sono anche numerose famiglie italiane. Quindi stiamo seguendo con la nostra ambasciata di Tel Aviv anche tutti gli italiani nel nord di Israele, in gran parte hanno anche passaporto israeliano”. Secondo il ministero della Sanità del territorio palestinese, più di 1.750 minori sono già stati uccisi negli attacchi israeliani lanciati contro la Striscia di Gaza in rappresaglia ai raid di Hamas del 7 ottobre. Diciassette camion umanitari hanno attraversato oggi il valico egiziano di Rafah verso la Striscia di Gaza, bombardata e assediata da Israele, il secondo convoglio in due giorni destinato al territorio palestinese dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha constatato un corrispondente dalla Afp sul posto. E’ salito a 4.651 il numero dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, il ministero della Sanità locale secondo cui i feriti sono ora 14.245. E’ di “oltre cinquanta morti” il bilancio dei raid notturni di Israele nella Striscia di Gaza. Lo rende noto Hamas. L’esercito israeliano ha annunciato da ieri l’intensificarsi degli attacchi sulla Striscia. e sirene di allarme per la ripresa del lancio dei razzi da Gaza sono risuonate nel centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv. Lo ha fatto sapere l’esercito israeliano. Il valico di Rafah tra l’Egitto e Gaza rimane al momento chiuso dopo la temporanea apertura di ieri che ha permesso il transito di una ventina di camion con aiuti umanitari destinati alle persone della Striscia. Nel versante egiziano si vedono camion di aiuti fermi. E’ salito a 212 il numero degli ostaggi israeliani accertati, civili e militari, che Hamas ha portato a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari aggiungendo che su questo Hamas ”sta conducendo terrorismo psicologico” nei confronti delle famiglie. Sulle modalita’ dell’ingresso di aiuti umanitari per la striscia di Gaza si è creato ”un triangolo strategico” fra i presidenti americano ed egiziano, Joe Biden e Abdel Fatah al Sisi, ed il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva se i camion di aiuti passati ieri dal valico di Rafah fossero stati ispezionati. Hagari ha replicato che sono stati ”ispezionati da egiziani ed americani” e poi sono stati seguiti all’interno della Striscia ”per accertarsi che raggiungessero l’Unrwa”, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. Israele ha eliminato oggi una ”cellula terroristica di Hamas e della Jihad islamica” che stava preparando un attentato da tenersi nell’immediato in territorio israeliano, e che operava ”da un ambiente sotterraneo ricavato sotto alla moschea al-Ansar di Jenin”. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. ”Questa – ha aggiunto – è appunto una caratteristica di Hamas, che si nasconde in zone civili, presso moschee, scuole ed ospedali, che si fa scudo della popolazione civile e che non esita nemmeno a profanare luoghi di culto islamici”. La polizia israeliana ha annunciato di aver identificato fino ad ora i corpi di 1075 israeliani nell’attacco di Hamas ai kibbutz del sud. Di questi, 769 sono civili e 307 soldati. Secondo la stessa fonte ci sono i corpi di altri 200 israeliani civili le cui identità non sono ancora state confermate.

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