Un ingegnere in pensione (presidente di una onlus della capitale) pubblicizzando accordi con l’universita’ di Trieste nel campo delle terapie non convenzionali su tumori e collaborazioni con l’Universita’ ‘La Sapienza’ di Roma,

eseguiva consulenze ‘mediche e farmacologiche’ mediante l’utilizzo di un ‘pendolo‘ e di una ‘centrale radiobiologica’ con i quali effettuava test ponendo gli elettrodi della centrale su una foto del ‘paziente’, interpretando gli impulsi del dispositivo e compilando un modulo in cui annotava le eventuali ‘disfunzioni’ del corpo umano. L’uomo scoperto grazie a una segnalazione di un anonimo paziente e dell’Ordine dei Medici di Roma ai carabinieri aveva svolto l’attivita’ ‘medica’ anche nei confronti di un 75enne affetto da tumore alla prostata, curato con alloro, verdura, frutta, uova crude e preparati di erbe forniti dallo stesso ingegnere su ‘studi farmacologici e fitoterapici’ di un medico scomparso alcuni anni fa. Il ‘paziente’ nell’autunno scorso nonostante le ‘cure’ e’ morto. Inoltre l’ingegnere formulava diagnosi per diverse patologie, per le quali prescriveva e consigliava terapie nutrizionali e dispensava preparati fitoterapici provenienti da piante medicinali, che lui stesso acquistava e miscelava in formulazioni non conosciute. I carabinieri del Nas invitano a non rivolgersi a strani personaggi che vantano conoscenze mediche pur non essendo in possesso di titoli di studio o specializzazioni.

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