Un lunghissimo vertice Nato, a Bruxelles, dopo la caduta di Gheddafi. E arriva una prima data di possibile chiusura della missione, annunciata da Rasmussen: il 31 ottobre sarà l’ultimo giorno di operazioni militari dell’Alleanza.

Durante il vertice, la delegazione francese ha premuto per una chiusura immediata delle operazioni, mentre Londra caldeggiava un un ritiro graduale. La Nato ha comunicato anche dettagli sull’attacco di Sirte, attraverso un comunicato emesso dall’Operazione Unified Protector dal quartier generale di Napoli. Nel documento, la Nato precisa che il comando militare al momento dell’attacco “non era a conoscenza della presenza del colonnello Gheddafi nel convoglio”. E spiega che il convoglio all”interno di cui viaggiava il Raìs era stato identificato come un “pericolo per la popolazione”. Sulla esecuzione del Colonnello, Rasmussen, in conferenza stampa ha poi aggiunto: “Io sono sempre per il rispetto della legge”. Gli Usa chiedono che il Consiglio nazionale di transizione libico stabilisca, in modo “trasparente”, le circostanze della morte di Muammar Gheddafi. Sull’episodio, la Russia avanza dubbi sul ruolo della Nato e le azioni militari, mentre la vedova Gheddafi chiede all’Onu di aprire un’inchiesta. Nel pomeriggio Obama ha rivendicato la centralità degli Usa nel conflitto libico: “Gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo cruciale”, ha detto il presidente americano. “La Nato ha colpito 11 veicoli militari armati che facevano parte di un gruppo di circa 75 veicoli che manovrava nei pressi di Sirte”, spiega il comunicato. “I veicoli stavano lasciando Sirte ad alta velocità e stavano cercando di aprirsi di forza una via nella periferia della città. I veicoli avevano una sostanziosa quantità di armi e munizioni, creando una minaccia per la popolazione civile locale”. Nella ricostruzione è precisato che “inizialmente è stato distrutto un veicolo, cosa che ha spezzato il convoglio ed ha fatto sì che molti veicoli si disperdessero cambiando direzione”. “Dopo la rottura del convoglio”, prosegue la nota, “un gruppo di circa 20 veicoli ha continuato, dall’ovest di Sirte, a procedere ad alta velocità verso sud continuando a rappresentare una significativa minaccia per la popolazione. La Nato ha impegnato questi veicoli con un altro mezzo aereo. La valutazione post-attacco ha rivelato che circa dieci mezzi delle forze pro-Gheddafi sono stati distrutti o danneggiati”.

 

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