Morì per overdose mentre era in stato di arresto in questura a Milano. Per questo la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia con l’accusa di aver violato il diritto alla vita di un uomo indicato con le iniziali “C.C”. Secondo quanto stabilito, i poliziotti che avevano arrestato l’uomo – perché sospettato di reati legati al traffico di droga – non hanno preso tutte le precauzioni che si possono ritenere necessarie al fine di ridurre il rischio che morisse a causa di un’overdose mentre era sotto la loro custodia. L’Italia dovrà pagare 30mila euro per danni morali alla madre, la compagna e la figlia della vittima.

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