NAPOLI – “Aspettiamo una convocazione entro venerdì prossimo. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Sergio D’Angelo, si è pubblicamente impegnato ad incontrarci. In queste condizioni di difficoltà finanziaria dobbiamo, purtroppo, confermare la chiusura degli istituti. Il giorno 15 novembre sarà l’ultimo giorno di attività”.

Lo dice il presidente della Campania degli Unione nazionale degli istituti di assistenza e beneficenza, Lucio Pirillo, che devono ricevere dal Comune di Napoli circa 40 milioni di euro per le rette degli ultimi quattro anni. Gli istituti, sia laici che religiosi che fanno capo all’Uneba e che operano a Napoli, assistono oltre 2500 minori, offrendo loro la possibilità di frequentare attività extrascolastiche pomeridiane. Senza soldi gli istituti dovranno chiudere. I ragazzi – per la maggior parte residenti in quartieri a rischi – finiranno per strada e anche 1200 operatori (si tratta di insegnanti, educatori e personale di assistenza) si ritroveranno senza lavoro. “Insomma se non ci saranno novità – dice Pirillo – saranno per tutti, famiglie e ragazzi, mesi difficilissimi”. Nelle scorse settimane alcune suore che operano negli istituti di beneficenza si sono incatenate per protesta dinanzi Palazzo San Giacomo. “Comprendiamo le difficoltà finanziarie del Comune – afferma ancora Pirillo – ma a noi serve l’indispensabile per andare avanti. Finora non abbiamo ricevuta alcuna anticipazione. Per l’arretrato siamo pronti a sottoscrivere un piano di rientro, anche su più anni”.

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