Un detenuto di 57 anni, Francesco U., ha tentato di suicidarsi nelle celle di sicurezza del Tribunale di Napoli dove si trovava in attesa di un processo, proveniente dal carcere di Secondigliano, procurandosi una serie di lesioni gravissime su tutto il corpo con una ‘lama’ ricavata da una bottiglia di plastica fatta a pezzi.

E’ stato salvato dall’intervento del presidio di pronto soccorso presente nel Tribunale, in piazzale Cenni, e guidato dal dottor Francesco Passarelli. ”Quando siamo arrivati – spiega Passarelli – ci siamo trovati di fronte una scena impressionante: l’uomo era in una pozza di sangue, la perdita ematica era davvero di una certa portata”. Almeno otto i tagli sul corpo, tra cui al collo, all’addome, abbastanza in profondita’, e soprattutto ai polsi con la completa recisione delle vene. Dopo i primi soccorsi, l’uomo e’ stato portato in ospedale. ”Faccio il medico da trent’anni – confessa Passarelli – ed avevo visto altri casi di autolesionismo con coltelli e lamette ma mai che si arrivasse a realizzare delle lame artificiali con una bottiglia di plastica che i detenuti possono portare con loro per bere. Evidentemente quanto e’ accaduto deve far riflettere chi e’ preposto alla sorveglianza a prevenire eventuali episodi analoghi, sia di autolesionismo che di lesionismo vero e proprio con delle armi improprie rappresentate dai pezzi delle bottiglie di plastica”.

 

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