NAPOLI – E’ stata scoperta stamane una discarica illegale di rifiuti speciali nel quartiere di Marianella, a Napoli, in una cava abbandonata presso Via Cupa Principe. Gia’ da diversi giorni gli abitanti della zona avvertivano un’odore forte ed acre nell’aria tale da causare bruciore agli occhi, capogiri e distrurbi ai residenti. Un gruppo di una cinquantina di cittadini ha attuato un blocco stradale in Via Emilio Scaglione, arteria di collegamento tra la zona collinare e la periferia nord della citta’. Con i cittadini anche gli attivisti della Rete Commons che hanno scoperto, insieme agli abitanti, la discarica abusiva che brucia da diversi giorni. Da Cupa Principe attraverso una strada sterrata si giunge ad una Cava, che e’ risultata essere di proprieta’ dell’Asl Napoli 1, in cui, secondo i residenti, bruciano ormai da diversi giorni rifiuti di ogni tipo. ”Copertoni, tegole di eternit, amianto, frigoriferi, in quella cava c’e’ di tutto”, commenta Ivo Poggiani, consigliere della VIII Municipalita’ di Napoli ed attivista della Rete Commons. La scoperta e’ avvenuta intorno alle 11 contestualmente al blocco stradale. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che non sono riusciti ad accedere alla zona perche’ la conformazione della cava non permette ai mezzi di entrarvi dentro. ”La discarica abusiva brucia ancora – continua Poggiani – e non e’ possibile al momento spegnerla”. Una sottile nuvola di fumo nero sale dalla zona interessata ed appesta l’aria.Sul posto sono giunti tutti gli entri preposti : la polizia municipale con il nucleo di polizia ambientale, i Noe dei Carabinieri, gli agenti del Commissariato di Scampia, la Guardia Forestale, oltre ai tecnici dell’Arpac ed il presidente della Municipalita’ Angelo Pisani. Gli attivisti di Commons raccontano di come, secondo i tecnici giunti sul posto, la cava sia stata oggetto di sversamenti abusivi da tanto tempo e quello che e’ in atto e’ un processo di autocombustione che si alimenta a causa dei rifiuti che nascosti dalla vegetazione stanno fermentando. “Un vero e proprio disastro ambientale – commenta Rete Commons – a poche centinaia di metri dalla stazione della Metropolitana della Linea 1 Frullone – S.Rocco”. ”Molti cittadini la notte scorsa sono stati costretti a dormire fuori casa – continua Ivo Poggiani – il solo modo per spegnere l’incendio sarebbe quello di sversare alcuni camion di terreno per tamponare il processo di autocombustione”. L’aria resta irrespirabile per i residenti. La polizia provinciale ha provveduto ai rilievi catastali che hanno evidenziato che il proprietario della Cava risulta essere la Asl Napoli 1 ed hanno proceduto al sequestro della zona. Allertato anche il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, informato dagli attivisti e dai rappresentanti istituzionali giunti sul posto. ”Non c’e’ tempo da perdere – conclude Poggiani – bisogna convocare una unita’ d’emergenza per provvedere allo spegnimento del focolaio”. Intanto alle ore 18 gli abitanti della zona terranno un’assemblea insieme agli attivisti di Commons per valutare i primi rilievi dell’Arpac. La zona resta inaccessibile se non attraverso l’uso di elicotteri dall’alto. “Un altro episodio di sversamenti abusivi di rifiuti speciali nell’area nord di Napoli, commentano gli attivisti di Commons – e’ ora di istituire una task force che contrasti il fenomeno nei nostri quartieri. Intanto anche stanotte molti abitanti saranno costretti a dormire fuori casa a causa delle esalazioni provenienti dalla cava di Cupa Principe”.

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