NAPOLI – Dopo il sequestro dei 5.500 euro ricevuti come ricompensa per l’aiuto dato al costruttore Carlo Coppola, il faccendiere Carlo Romano, arrestato oggi, cercò di giustificare la somma procurandosi false fatture da artigiani compiacenti. Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare.

Il sequestro della somma avvenne nell’aprile dello scorso anno, dopo che Romano si era incontrato con Coppola, Vincenzo D’Agostino e Lorenzo Amodeo in un albergo del lungomare. Romano fu pedinato dai carabinieri e bloccato davanti alla sede del Provveditorato, nei pressi di piazza Bovio. Nei giorni successivi, il mediatore telefonò a un elettricista e a un tappezziere di Palinuro, dove possiede una casa, chiedendo loro le fatture false.

 

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