Ricercato da circa un anno, arrestato mentre si trova in un bar nei pressi del Santuario di Pompei. È finita così la latitanza di Aldo Agretti, 44 anni, conosciuto come ”Alduccio ‘o macellaio”, ritenuto affiliato al clan Gionta operante a Torre Annunziata. Ad Agretti, nipote del capoclan Valentino Gionta, è stato notificato un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli per una condanna definitiva a 8 anni e 7 mesi di reclusione per associazione mafiosa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (è indagato anche per aver violato le disposizioni sulla misura di prevenzione della sorveglianza speciale). Aldo Agretti, pluripregiudicato per reati di armi e droga, era stato scarcerato nel 2013 per scadenza dei termini di custodia cautelare in carcere. Nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Torre Annunziata, si era reso irreperibile, aiutato nella latitanza – sostengono gli inquirenti – da un sistema di aiuti che era riuscito a crearsi nel tempo. Nella serata di ieri gli agenti del commissariato di Torre Annunziata sono riusciti ad individuarlo nei pressi del Santuario della Beata Vergine di Pompei, mentre si intratteneva in un bar. I poliziotti lo hanno bloccato mentre usciva da una porta secondaria nel tentativo di evitare la cattura dopo essersi reso conto di essere stato scoperto. Aldo Agretti è stato portato nel carcere napoletano di Secondigliano.

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