I precari Bros reagiscono alle perqusizioni eseguite dalla Digos nelle abitazioni di quattro aderenti al Coordinamento di lotta per il lavoro nella loro sede ripulendo dai rifiuti e differenziandoli, la scogliera della Coppa America. Un centinaio di Precari sono all’opera da stamattina alle ore 9.

Spiega un portavoce: ”Ci hanno sequestrato due mattine fa, qualche volantino, un po’ di materiale cartaceo tra cui il registro con i nomi degli iscritti al movimento, un foglio riportante somme di sottoscrizione per autofinanziare le spese generiche e un foglio riportante regolamenti di convivenza collettiva e partecipativa”. I precari Bros ironizzano e chiedono se ”un po’ di carta straccia puo’ diventare un capo accusatorio di associazione a delinquere per quattro aderenti”. Spiegano ancora i disoccupati. ”Crediamo che sia normale avere un elenco di persone iscritte e partecipanti alle manifestazioni, e’ democraticamente e costituzionalmente previsto il libero associarsi tra le persone e le formare gruppi di discussione e manifestazione. Le somme riportate sugli elenchi sono frutto di libere sottoscrizione da parte degli aderenti per far fronte alle spese generiche, non usufruiamo ne’ di finanziamenti illeciti, ne’ di sostegno dei partiti, ne’ di finanziamenti statali”. E sulle indagini a carico dei quattro precari Bros il movimento sostiene che ”tutto il capo accusatorio nei confronti degli indagati, l’ipotesi di associazione a delinquere e’ davvero paradossale nei confronti di chi urla a voce alta la rivendicazione dei propri diritti, il soddisfacimento dei propri bisogni senza chinare la testa dinanzi ai ricatti delle amministrazioni, dei padroni, senza essere un tassello da sfruttare per le varie clientele elettorali. Non abbiamo mai posto ricatti o patti alle Istituzioni Locali. Abbiamo sempre agito alla luce del sole – spiegano – e mai tramato nell’ombra”.

 

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