NAPOLI – Al processo per il riciclaggio dei danaro dei clan nell’attivita’ di ristorazione, cominciato oggi a Napoli, i pm della Dda Sergio Amato e Elvira Parascandolo hanno depositato nuove intercettazioni telefoniche e ambientali. I magistrati hanno spiegato, tra l’altro, che da alcune intercettazioni ambientali nell’abitazione di Mario Potenza – il presunto capo di un gruppo di usurai morto di recente – si sarebbe aggravata la posizione del figlio, Salvatore.

Sarebbe emerso che il boss Salvatore Lo Russo avrebbe investito la somma di un milione e mezzo di euro nel ristorante Regina Margherita, uno dei locali finiti nel mirino dell’inchiesta condotta dai pm antimafia. La settima sezione del Tribunale, presieduta da Rosa Romano, dopo una lunga camera di consiglio ha respinto intanto tutte le eccezioni sollevate dalla difesa. Il processo riprendera’ il 21 febbraio prossimo.

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