Bisognava intervenire prima. Sarebbero state evidenziate tracce ematiche negli altri organi. Dall’autopsia eseguita sul corpo del piccolo Claudio (morto a tre mesi, figlio di una coppia originaria di Forino) sono emersi i primi elementi che hanno portato i consulenti di parte – Aldo D’Andrea, cardiochirurgo di Avellino e Matteo Bolcato, medico legale dell’Università di Padova – a sostenere che l’intervento per ridurre il soffio al cuore è stato eseguito in ritardo. Ritardi che avrebbero comportato danni agli altri organi. Il pubblico ministero Titta Ferrante, che coordina l’inchiesta aperta dopo la denuncia presentata dai genitori del neonato morto il 28 aprile scorso, ha chiesto anche di far luce sui continui trasferimenti da un reparto all’altro del Monaldi di Napoli del neonato. Nel corso dell’esame autoptico sono stati anche prelevate dei vetrini che verranno analizzati dai medici nominati dalla procura del tribunale di Napoli Pasquale Mascolo medico legale, Sergio Palumbo cardiochirurgo pediatrico, Giulio Benincasa anatomopatologo il prossimo 16 maggio per completare l’accertamento irripetibile. Tra 60 giorni verrà depositata la relazione conclusiva per stabilire con certezza le cause del decesso del piccolo Claudio. La salma, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata liberata e consegnata ai familiari di Claudio per il rito funebre che verrà celebrato lunedì alle ore 15.30 a Cicciano. Indagati i medici del nosocomio partenopeo Marianna Carrozza di Portici e Guido Oppino di Napoli con le accuse di omicidio colposo. Entrambi sono difesi dall’avvocato Mario Passaro del foro di Napoli. I genitori del bambino, il papà Carlo Scala di Forino e la mamma Lidia Luongo di Cicciano, affiancati dall’avvocato Federica Renna, subito dopo il decesso del piccolo avvenuto il 28 aprile scorso, hanno presentato denuncia. I due genitori, nella denuncia presentata dopo il decesso del piccolo Claudio, hanno provveduto a ricostruire tutta la vicenda. Il bambino è nato il 10 gennaio del 2023, presso la clinica privata “La Madonnina” di San Gennaro Vesuviano. A tre giorni dalla nascita fu diagnosticato il soffio al cuore e sottoposto ad una visita cardiologica al Monaldi di Napoli. La cardiologa di turno dispose che il bambino poteva tornare a casa e che si doveva sottoporre a dei controlli periodici settimanali con terapia da eseguire presso il domicilio. Ma il 22 marzo scorso il neonato era pallido e dunque i genitori decisero di riportarlo in ospedale, dove fu ricoverato nel reparto di cardiochirurgia pediatrica e i medici predisposero un intervento chirurgico. Il piccolo è stato operato il 28 aprile e i genitori erano stati rassicurati che tutto era andato bene. Ma alle 23.30 dello stesso giorno i due genitori furono informati del decesso del piccolo Claudio.

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