Tangenti per milioni di euro. Mascherate da consulenze tecniche. Un sistema politico-affaristico oliato da vagonate di soldi. Si reggeva sulla solida e ramificata rete della corruzione la Cupola che ha ideato “Orta 2”. Mazzette a go-go. Come quella intascata da Giovanni Migliaccio, per gli amici “Giovannella”. All’epoca dei fatti l’avvocato era assessore della giunta targata Angelo Brancaccio. Per una singola “operazione” intascò la bellezza di 250mila euro. Ma c’è di più. Oltre alla tangente, Migliaccio si accaparrò anche due appartamenti dal valore di 150mila euro ciascuno. In totale l’avvocato si mise in saccoccia ben 550mila euro. A ricostruire la vicenda ai giudici è lo stesso Brancaccio che si pappò l’altra metà della torta. Siamo nella fase propedeutica al boom edilizio. In ballo c’è un terreno di 40mila metri quadrati che faceva gola agli Aprovitola, famiglia di imprenditori di Giugliano. I costruttori napoletani si rivolgono a Domenico Lupoli, mediatore immobiliare ortese deceduto anni fa. L’intermediario dice a Giuseppe Aprovitola di conoscere l’avvocato Migliaccio che può fare da tramite nella compravendita del terreno essendo di proprietà di suoi cugini. Lupo accompagna Aprovitola dall’esponente dell’esecutivo Brancaccio.

Angelo Brancaccio e Giovanni Migliaccio

L’avvocato impiega un bel po’ di tempo ma alla fine convince i suoi parenti a cedere il terreno a un prezzo molto vantaggioso per gli imprenditori giuglianesi. In cambio, spiega Brancaccio ai magistrati, Migliaccio ottenne una tangente camuffata da consulenza di 250mila euro. E ora abbiamo scoperto che si assicurò anche due appartamenti. L’allora assessore si rivolse al sindaco per chiedere garanzie sulla buona riuscita dell’operazione immobiliare del gruppo Aprovitola. Brancaccio garantì che la pratica edilizia non avrebbe subito intoppi. Ai magistrati Brancaccio riferisce che lui e “Giovannella” segnalarono Nicola D’Ambrosio a Giuseppe Aprovitola come tecnico per la progettazione della mega opera. In quegli anni D’Ambrosio era segretario del partito popolare di Orta di Atella, partito di cui Migliaccio era il leader. “Giovannella” è cresciuto politicamente di pari passo con il capo dei capi. Fin dal 1996 era componente della giunta durante la prima sindacatura di Brancaccio. Nella consiliatura 2001-2006 è stato assessore dell’allora primo cittadino assieme, tra gli altri, a Tommaso Dell’Aversana “Rockefeller”, a Mimmo Iovinella e al mitico Salvatore Del Prete “Magò”, tutti “illustri” esponenti del “partito dei tecnici”. Per un periodo Migliaccio è stato anche vicesindaco. Nel 2006 si consuma la rottura con Brancaccio. Eletto consigliere regionale nelle fila dei Ds l’imperatore sceglie come suo successore Salvatore Del Prete “Monsignore”. Sbavavano per la candidatura a sindaco anche Dell’Aversana e “Giovannella”. Quest’ultimo per “ritorsione” alle comunali del 2006 presentò la lista “Orta Libera Orta” e fu eletto consigliere d’opposizione. Con lui entrò in assise anche Luigi Villano, zio dell’ex sindaco Andrea Villano. Migliaccio ci riprova alle comunali del 2010 (nel 2008 l’amministrazione Del Prete era stata sciolta per camorra). L’esito elettorale è disastroso. La sua lista non ottiene neanche un seggio. Brancaccio si riprende la poltrona di sindaco di Orta. E circa un anno dopo “Giovannella” torna all’ovile di Brancaccio. Che lo perdona e lo premia conferendogli la presidenza di Atella Moda, il consorzio composto da aziende che avrebbe dovuto realizzare opifici nei settori dell’abbigliamento e del calzaturiero nella zona Pip. Di capannoni non si vede tuttora nemmeno l’ombra. Ma l’avvocato Migliaccio per un bel po’ ha percepito un lauto stipendio. Nel 2012 Brancaccio lo nomina presidente del Forum Associazioni per gli incontri pubblici per la redazione del Puc. Indica come rappresentante dei sodalizi locali per la stesura Piano urbanistico quello che lui stesso ha definito un tangentista. L’uomo giusto al posto giusto. E “Giovannella” ha avuto la faccia tosta di promuovere assieme ad altri alle comunali del 2018 una lista, collegata al centrosinistra, denominata Orta Libera Orta-Movimento per la Legalità e Giustizia Sociale. Il mondo all’incontrario.
Mario De Michele

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