Una delicata questione umanitaria legata alla guerra in Ucraina è sul tavolo di Papa Francesco: è il blocco del grano che rischia di affamare molti popoli la cui alimentazione si basa proprio sul grano ucraino. “Non cessiamo di pregare per la martoriata Ucraina dove la guerra distrugge tutto, anche il grano, e questa è una grave offesa a Dio perché il grano è dono suo per sfamare l’umanità”, ha detto il Papa all’Angelus sottolineando che “il grido di milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al Cielo”. Poi si è rivolto direttamente alla Russia utilizzando il termine “fratelli”. “Faccio appello ai miei fratelli, le autorità della federazione russa, affinché sia ripristinata l’iniziativa del Mar Nero e il grano possa essere trasportato in sicurezza”. Il Pontefice conferma dunque il suo forte impegno per chiedere la pace in Ucraina, partendo dalla soluzione delle questioni umanitarie. Dopo il coinvolgimento nello scambio di prigionieri e il lavoro diplomatico per riportare in Ucraina i bambini che sono stati deportati in Russia, ora la Santa Sede chiede con forza (l’appello del Papa di oggi è stato preceduto dalle preoccupazioni che erano state espresse le settimane scorse dalla Segreteria di Stato) di non creare una crisi alimentare planetaria distruggendo o bloccando il grano nei silos ucraini. Intanto il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, prepara la quarta tappa della sua missione di pace, come inviato di Papa Francesco: dopo Kiev, Mosca, Washington, andrà a Pechino. Non si conosce la data della missione ma è probabile che non sia proprio nei prossimi giorni perché è atteso in Portogallo dove 65mila giovani italiani (la terza delegazione per numero, dopo portoghesi e spagnoli, del complessivo milione di partecipanti) arriveranno per la Giornata Mondiale della Gioventù. Intanto oggi a Lisbona, dopo la messa nella Chiesa di Loreto che, secondo la tradizione, era frequentata anche da Cristoforo Colombo, il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, ha inaugurato ‘Casa Italia’, il quartier generale degli italiani che saranno a Lisbona per la Gmg. A campeggiare sulla sede è la bandiera tricolore firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Baturi ha chiesto ai giovani di farsi promotori della costruzione di “un mondo diverso” dove “non si muore di fame e di odio”. Papa Francesco partirà per Lisbona mercoledì 2 agosto e oggi all’Angelus ha chiesto a tutti di accompagnare l’evento con la preghiera. Infine, nella Giornata dedicata alla lotta alla tratta, il Pontefice ha chiesto di “unire le forze per liberare le vittime e per fermare questo crimine che danneggia gravemente l’umanità”. “Un richiamo importante del Papa a Mosca per ripristinare l’Iniziativa sul grano nel Mar Nero. La reazione dei leader religiosi mondiali al terrore missilistico russo e alla distruzione dei prodotti agricoli ucraini è estremamente importante per proteggere il mondo intero, e in particolare i popoli dell’Africa e dell’Asia, che soffrono maggiormente la minaccia della fame, di una crisi alimentare. L’Ucraina è e sarà il garante della sicurezza alimentare mondiale. La cosa fondamentale ora è fermare il terrore russo e attuare pienamente la #PeaceFormula”. Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter.

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