La protesta degli agricoltori non si ferma e tocca nuove tappe in attesa di tornare di nuovo a Roma. Ieri un corteo di cento mezzi ha ‘invaso’ il lungomare di Napoli, accolto dagli applausi dei cittadini, mentre la Capitale si prepara ad accogliere oggi due manifestazioni in centro. Dunque la protesta continua dopo il via libera sul taglio dell’Irpef agricola per due anni. Nel capoluogo partenopeo quasi cento trattori provenienti da tutta la Campania sono arrivati in via Marina scortati dalle forze dell’ordine e hanno fatto tappa davanti alla mensa dei poveri per donare i prodotti appena raccolti. Poi, dopo aver attraversato la città, hanno raggiunto la zona dei grandi alberghi sul Lungomare dove si sono fermati per illustrare le ragioni della protesta. “Subiamo la concorrenza sleale da Paesi extra-europei che arrivano con i loro prodotti sui nostri mercati a prezzi molto più bassi” ha raccontato un agricoltore. E l’onda di protesta è arrivata anche a Salerno al grido di “Senza agricoltori, no cibo e no futuro per i nostri figli”. Mentre la Capitale si appresta a ospitare la manifestazione del ‘Cra agricoltori traditi’ a Circo Massimo e quella di Altragricoltura e Popolo Produttivo in piazza del Campidoglio. “Sono in arrivo pullman da tutta Italia – assicura Danilo Calvani, leader del Cra – Ci aspettiamo oltre ventimila persone. Sarà una piazza aperta a tutti, tranne ai violenti”. E intorno alle 13 un corteo di 10/15 trattori partirà dal presidio di Cecchina e sfilerà, scortato dalle forze dell’ordine, fino a Circo Massimo per la manifestazione che prenderà in via alle 15. Qualche ora prima, invece, piazza del Campidoglio ospiterà il sit-in indetto da Altriagricoltura e Popolo Produttivo a cui aderiscono diverse categorie produttive: #telodoioilmadeinitaly è lo slogan della mobilitazione che sarà anticipata da un volantinaggio davanti al Colosseo dove sosteranno due trattori. “Nove i punti della piattaforma unitaria già inviata a Parlamento e Governo – spiegano gli organizzatori – cui sono stati chiesti incontri per poterne rappresentare le richieste”. Creato anche un nuovo presidio in città a Castel di Leva dove, nella notte, sono arrivati circa cento trattori. Intanto al punto di raccolta di via Nomentana, lasciato da Riscatto agricolo, rimangono quasi duecento mezzi del neonato Maf (Movimenti agricoli federati) e di quegli agricoltori che ritengono “non basti” l’impegno da parte del ministero dell’Agricoltura di aprire un tavolo tecnico di confronto. E proprio il Maf rilancia chiedendo un incontro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Già prima delle proteste il presidente si è espresso dimostrando attenzione alla causa degli agricoltori” ha sottolineato Roberto Rosati, uno dei portavoce. “Siamo profondamente riconoscenti per l’attenzione che ha dedicato – si legge nella lettera scritta al capo dello stato – Le sue dichiarazioni sono parte integrante della nostra proposta programmatica di riforma strutturale del settore agricolo sottoscritta da 70 portavoce degli innumerevoli presidi di agricoltori italiani”. Il movimento sarà in presidio simbolico con un trattore fino a stasera in quattro piazze, tra cui San Giovanni, e ha lanciato una manifestazione a Bocca della Verità. Mentre in Sicilia si muovono i Forconi. Mariano Ferro, leader storico, annuncia che domenica ci sarà una riunione a Caltanissetta con Aias e Aitras. “Pensiamo che sia il caso finalmente di dismettere le sfilate, di fare uscire i trattori dall’ovile e di cominciare un programma di sensibilizzazione per chiamare la popolazione a una serrata generale” sottolinea.

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